Usa, l’economia rialza Obama, Romney lo accusa di truffa

Pubblicato il 5 Ottobre 2012 - 17:42 OLTRE 6 MESI FA
Mitt Romney e Barack Obama (Foto Lapresse)

WASHINGTON – Barack Obama sembrava in difficoltà, ma i disoccupati l’hanno tirato su. Sì, perché, dopo un dibattito tv andato maluccio, le quotazioni di Obama possono risalire grazie ai dati sulla disoccupazione americana, data in calo. Numeri che hanno innervosito e non poco lo sfidante Mitt Romney, che ha tuonato: “Dati falsi”.

Proprio un mese e un giorno prima delle elezioni presidenziali, dal Dipartimento del Lavoro arriva un 7,8% che vale molto di più di quella cifra. Perché si tratta del livello di disoccupazione più basso da gennaio 2009. Questi dati preoccupano Romney, che era riuscito dopo il dibattito presidenziale, a ridurre il distacco dal Obama di 2 punti nell’ultimo sondaggio Ipsos.

Sono bastati quei 114.000 posti di lavoro in più a settembre per far scattare dall’8,1% al 7,8% il tasso di disoccupazione. E così la crisi costata il dibattito televisivo al presidente in carica lo riporta in alto.

Si tratta di un risultato inatteso: le previsioni degli analisti parlavano di un peggioramento dell’occupazione, all’8,2%. Tanto è bastato allo sfidante repubblicano Mitt Romney per parlare di “dati falsi”: “Il vero tasso di disoccupazione è vicino all’11%”, ha detto l’ex governatore. “Abbiamo creato meno posti di lavoro a settembre rispetto ad agosto, e meno impieghi ad agosto rispetto a luglio. Dall’inizio del mandato del presidente Obama sono andati persi 600.000 posti nel settore manifatturiero”.

Secondo Romney, il dato sarebbe falsato da “chi ha smesso di cercare lavoro lasciando la popolazione attiva”. E subito è partita la stoccata ad Obama: “Non ho dubbi che se il presidente sarà rieletto, la classe media continuerà a essere schiacciata tra il calo dei redditi e l’aumento dei prezzi”.

Ma i dati del Dipartimento del Lavoro dicono qualcosa di diverso: sono stati rivisti anche i dati di luglio e agosto, aumentati rispettivamente di 142.000 e di 181.000 posti, anziché, come previsto, di 96.000 e di 141.000 posti. Il settore privato a settembre ha creato 104.000 posti di lavoro e quello pubblico 10.000. Il settore manifatturiero ha perso 16.000 posti di lavoro mentre quello delle costruzioni ne ha creati 5.000.

Cautamente soddisfatto il consigliere economico della Casa Bianca, Alan Krueger: “Anche se rimane ancora lavoro da fare, i dati di oggi sulla disoccupazione forniscono un’ulteriore prova del fatto che l’economia americana sta continuando a sanarsi dalle ferite riportate durante la peggiore crisi dai tempi della Grande Depressione. E’ cruciale che continuiamo queste politiche che stanno costruendo un’economia che funziona per la classe media mentre cerchiamo di uscire dalla profonda voragine creata dalla grave recessione iniziata nel dicembre 2007. I dati mensili sull’occupazione sono volatili e possono essere soggetti a sostanziali cambiamenti. Quindi è importante non stare a leggere troppo in questi dati mese per mese ma considerarli ogni volta nel contesto degli altri dati disponibili”.

Lapidario il commento di Obama: “Oggi molti più americani hanno un posto di lavoro”.