Draghi: prima gli europei! Trump: prima gli americani! Salvini: prima io!

di Lucio Fero
Pubblicato il 19 Giugno 2019 - 09:40 OLTRE 6 MESI FA
Draghi: prima gli europei! Trump: prima gli americani! Salvini: prima io!

Draghi: prima gli europei! Trump: prima gli americani! Salvini: prima io!

ROMA – Draghi: prima gli europei! Se si volesse ridurre ad uno slogan quanto detto e promesso da Mario Draghi appena ieri, allora si potrebbe dire così: prima gli europei, prima le loro economie. Draghi ha detto che la Bce continuerà a fornire liquidità, denaro, finanziamenti alle economie e al sistema del credito dell’area euro. La Bce dunque aiuterà tutti gli Stati dell’area euro in difficoltà di bilancio. Prima fra tutte l’Italia. Quel che Draghi ha promesso e quel che Bce farà rende meno difficile il compito del governo italiano, il governo di Salvini.

Ma Trump, il magnifico Trump, Trump il magnifico ha detto ancora una volta alto e forte il suo: prima gli americani! Trump che intima e indica alla sua Banca Centrale, la Fed, di abbassare tassi e riversare liquidità nel sistema economico, Trump che proclama cosa giusta e buona, anzi buonissima una Banca Federale che mette in giro moneta…si indigna e si inalbera se lo fa la Bce, la Banca Centrale Europea di Draghi.

E’ trumpismo allo stato puro, essenza di trumpismo: se lo faccio io è cosa buona e giusta perché favorisce i miei interessi, se invece lo fai tu è cosa pessima, provocatoria, da far cessare perché tu fai i tuoi interessi e devi smetterla di farli, sia che ti chiami Cina o Europa o qualunque altro nome che non sia Usa. Quindi Trump non vuole che Bce abbassi tassi e immetta liquidità in Ue, se si fa come piace a Trump nessuno aiuto Bce all’Italia, nessun aiuto Bce all’economia e quindi anche al governo, il governo di Salvini.

Governo di Salvini e Di Maio, governo e rispettivi partiti (Lega e M5S) e rispettivi elettorati che in gran misura e abitudine insegnano, predicano e hanno appreso che Draghi sta con i cattivi, che la Bce è cattiva e arcigna…Dalla crisi mondiale, diventata crisi italiana nel 2011, l’Italia è appesa, tenuta in salvo dalla fune lanciata da Bce. Eppure…Ancora una volta Bce di Draghi muove in senso decisamente anti austerità. Austerità che è sparita da un pezzo dalla realtà dell’azione dei governi. Il problema è la mancanza di crescita, austerità non ce n’è più da un pezzo, tanto meno in Italia. Nella realtà non c’è, nella realtà c’è incapacità a produrre ricchezza, non taglio e sottrazione di ricchezza. Ma austerità c’è e resta nei comizi e nelle scelte di voto. Quindi Bce ci aiuta ma resta la cattiva Bce.

Mentre Draghi assicurava respiro al sistema finanziario europeo, Italia in primis, Salvini era negli Usa a tessere le lodi di Trump, del Trump economico. Salvini che battezza “trumpiana” la sua manovra finanziaria, Salvini che non disdegna lo si interpreti come il Trump d’Italia.

Ma il Trump del prima gli americani (meraviglioso Trump, ieri ha detto che nessuno nella storia Usa come lui, pari a lui, paragonabile a lui, tranne un po’ George Washington…) non aiuta l’Europa, non aiuta l’Italia. anzi strilla e strepita contro gli aiuti alle economie europee, italiana compresa. E alle economie, italiana compresa, il Trump economico arreca danno, danno crescente seminando dazi sul pianeta. 

Insomma Draghi fa scendere lo spread (come la mettiamo con il complotto per far salire lo spread sempre in atto nella banche del pianeta?) e Trump grida che è scorretto perché…non mette gli americani al primo posto.  Tra i due Salvini, l’uomo forte d’Italia, il destinato a Palazzo Chigi, con chi sta? Con Trump che sgambetta dove e come può le economie europee o con Draghi che dà un po’ di ossigeno perfino  alla crescita economica italian ora in stato di animazione sospesa?

Se glielo chiedeste di persona, Salvini si scrollerebbe dalle spalle al domanda come fosse un polline fastidioso e decisamente estraneo, quasi alieno rispetto all’aria che Salvini respira. Salvini ogni giorno declina il prima io! Prima io nelle preferenze degli italiani. Prima io nel consenso, prima io nei voti. E io prima o poi a Palazzo Chigi.

Flat tax o mini bot che sia non chiedete a Salvini se servono o l’effetto economico che fanno. A lui interessa solo l’effetto opinione che fanno. Salvini sul tema migranti ha realizzato un capolavoro elettorale (e i suoi avversari non hanno ancora capito come e ancora continuano ad aiutarlo in materia). Salvini ora applica lo schema migranti alla questione soldi: trasformare le tasse in voti. Per Salvini chi viene prima, chi prima, l’economia Usa, quella europea, i tassi americani, quelli europei, i dazi, le esportazioni, la produttività…? Per Salvini viene prima Salvini, e senza sapere di questo ago della bussola Salvini, del Salvini vero non si può capire la posizione e la rotta. (fonte Sole 24 Ore)