Egitto in rivolta, il ruolo dei Fratelli Musulmani: svolta pacifica o inasprimento di matrice islamica?

Pubblicato il 3 Febbraio 2011 - 13:09 OLTRE 6 MESI FA

Non vogliono fondare nessun emirato islamico, i Fratelli musulmani assicurano che nell’Egitto del post Mubarak, quello che stanno sognando attraverso la piazza, non c’è nessuna prevaricazione anti democratica o di estremismo.

Così Essam Eryan è sicuro di sé, vuole essere protagonista della svolta del Cairo, e lo grida da giorni per le strade della città da cittadino, ma soprattutto da portavoce del movimento islamico  fondato da Hassan al Banna nel 1928 quando in Egitto si stava propagando, a gran velocità, la secolarizzazione dello stato.

Ufficialmente sono fuorilegge i Fratelli musulmani, messi al bando dall’ex presidente nazionalista Nasser,  che nel 1966 fece impiccare l’ideologo Seyed Qutb. Adesso sono tornati sempre più forti nella società egiziana e rappresentano l’opposizione più organizzata al regime  di Mubarak.

Che ruolo avranno se il rais dovesse crollare? Se oltre agli Usa e al suo esercito lo scaricassero anche la polizia e i servizi segreti? Quanto conterà la spinta islamista e radicale nel cambiamento che c’è nell’aria nel Paese? C’è chi li accusa di essere come Hamas in Palestina, chi li teme come forza destabilizzante, chi ha paura di un ritorno eccessivo alla sharia.

«Nel nostro programma – dice il portavoce Walid Shalabi – le nostre rivendicazioni sono strettamente politiche, legate alle riforme legislative e all’applicazione delle regole democratiche». Nella seconda parte però c’è l’applicazione della legge islamica «in accordo con le disposizioni costituzionali» e la sharia come fonte primaria.

Un parlamentare dei Fratelli, Rajab Hilal Hamida, su Osama Bin Laden, al Zawahiri e al Zarqawi ha detto: «Sostengo le loro attività, perché sono una spina nel fianco degli americani e dei sionisti… Chi uccide i cittadini musulmani non è un combattente di jihad né un terrorista, ma un assassino criminale». Ma non è solo questo il movimento dei Fratelli Musulmani che in Egitto è seguitissimo ed è una parte importante del popolo che dal 25 gennaio è sceso in piazza per chiedere a Mubarak di andare via.