Elezioni Usa. Clint Eastwood per Romney: Callaghan inchioda il fantasma di Obama

Pubblicato il 31 Agosto 2012 - 08:34 OLTRE 6 MESI FA
Clint Eastwood a Tampa

TAMPA (FLORIDA) – “Let him go”, che Obama se ne vada, lasciamolo al suo destino: è il vecchio Clint Eastwood a pronunciare il benservito al primo presidente nero della storia degli Stati Uniti. La folla venuta ad applaudire Mitt Romney a Tampa è in delirio, la platea repubblicana ha trovato il suo slogan e pende dalle labbra del vecchio divo, il mito di Hollywood che a 80 anni è più attivo e in forma che mai. Lo show di Eastwood coglie nel segno, regala lo slogan della serata, l’ideale contrappunto allo “yes we can” che scandì la marcia trionfale di 4 anni fa: “quando qualcuno non fa il suo lavoro, meglio che vada”, lo liquida Clint, deluso dalle promesse, colpito da una disoccupazione che che non accenna a diminuire.

Una sedia vuota e un gobbo, questa la scarna scenografia. Il fantasma di Obama a rapporto dell’Ispettore Callaghan: 10 minuti, con tanto di domande e risposte sul palco del Tampa Bay Times Forum, dando vita a uno dei momenti che resteranno nella storia di questa Convention, e forse negli annali della politica americana. Un monologo surreale. ”Mi dici di parlare a Romney? Perchè non lo fai tu…”. La folla lo accoglie impazzita. Malgrado le 82 primavere, è arrivato a Tampa per sostenere Mitt Romney, in qualità di ospite a sorpresa. E’ sempre stato repubblicano, ma forse si deve far perdonare lo spot Chrysler “Halftime”, quando durante l’ultimo Superbowl sembrò appoggiare un secondo termine di Barack.

Oggi fa chiarezza. Dietro di lui, sui diversi maxi-schermi compaiono sue foto giallo fuoco tratte da ‘”Il buono, il brutto, il cattivo”. Lo sguardo ancora intensissimo di Joe Il Biondo ipnotizza i duemila delegati. Alcuni di loro ridono estasiati, altri non capiscono cosa sta succedendo, spiazzati. E’ in forma, abbronzatissimo con i capelli grigi. Parte subito, implacabile, alla carica di Barack: ”Quando è stato eletto 4 anni fa tutti piangevano di gioia, anch’io mi sono emozionato. Non ho più pianto così da quando ho scoperto che oggi in America ci sono 23 milioni di poveri. Una tragedia vera, e l’amministrazione non ha fatto abbastanza per porvi rimedio. Per questo penso che sia tempo che sia arrivato il tempo per un uomo d’affari, uno stellare businessman”.

E’ il primo boato. Quindi, rivolgendosi al fantasma di Obama, aggiunge: “Penso che sia arrivato il tempo che ti fai di lato, per far posto a Romney e Ryan”. E ancora, stavolta alla platea: “Quando qualcuno fa male il suo lavoro devi cacciarlo”‘. Altra ovazione. Poi punta il dito verso l’Obama invisibile, dicendogli di andare via. E sempre rivolgendosi a presidente immaginario: “Guarda che non mi sto zitto. E’ il mio turno… Sei completamente pazzo… Di tutte le promesse che hai fatto, cosa ne è rimasto?”. E’ l’apoteosi. Tutti ripetono ritmato quello che potrebbe essere il nuovo slogan di Romney, ”Let him go”, “Let him go”, che se ne vada. “Io ho cominciato il lavoro, ora tocca a voi finire il lavoro”, conclude Clint, citando Make my day, un noto slogan di Romney. E la folle esplode di gioia. Su Twitter, la performance egemonizza tutto il traffico. Tanto che molti professionisti del cinguettio, continuano a lanciare sue frasi, anche dopo che Romney ha cominciato a parlare. #Eastwooding è nei TT, per i twittatori Usa un top-trend.

C’è anche chi non ci sta: “Che triste fine per un grande”. Stephanie Cutter, la vice capo della campagna obamiana si limita a un neutro Wow. Ben LaBolt, un altro portavoce obamiano è rassegnato: ”Girare tutte le domande sull’argomento a Salvador Dalì. Infine, il politologo Larry Sabato “Clint Eastwood sinora è stato il migliore speaker della Convention di Tampa a favore dell’aborto e delle nozze gay”. In Italia, nel nostro piccolo, si riproporrà il balletto su come considerare il vecchio Clint, già preso in giro da Pierluigi Battista sul Corriere della Sera. C’era un tempo, a sinistra, che Dirty Harry non era altro che uno sporco fascista, anche se segretamente i compagni non   se ne perdevano un film. Poi, per fortuna, la carriera da attore/regista regalò momenti di alto impegno sociale, come si dice, e lo sdoganamento dell’ex violento fu accolto con un sincero sospiro di sollievo. Anzi, Clint invecchiava “democraticamente”, ironizzava Battista. Ma la delusione era dietro l’angolo, quello repubblicano era e repubblicano resta. Bisogna rifare tutto e tornare indietro. “Urge armamentario per scomunica”.