Elezioni Usa, Trump prende Ohio e Florida. A Clinton la Virginia ma non basta

di redazione Blitz
Pubblicato il 9 Novembre 2016 - 00:52 OLTRE 6 MESI FA
Elezioni Usa, primi dati: Trump avanti in Kentucky, Indiana e New Hampshire

Elezioni Usa, primi dati: Trump avanti in Kentucky, Indiana e New Hampshire

NEW YORK – Chiudono la gran parte dei seggi negli Stati Uniti, chiamati ad eleggere il successore di Barack Obama. A tarda notte (in Italia) il repubblicano Donald Trump prende l’Ohio e la Florida, due dei principali swing state e viaggia spedito in testa con 223 grandi elettori, contro i 209 di Hillary Clinton. Quest’ultima si aggiudica lo stato chiave della Virginia, ma non basta. Per lei anche il Colorado e la sempre-democratica California.

Quando ancora mancano i risultati di importanti Stati in bilico come la Pennsylvania e il New Hampshire, Trump piglia tutto persino nello Utah, roccaforte dei mormoni per nulla affini allo stile di vita dissoluto del magnate. Poi Iowa, Wisconsin e Ge0rgia.

E’ la notte in cui l’America sceglie il suo futuro. Una democrazia al bivio tra due candidati radicalmente opposti che, dopo una delle campagne più velenose di sempre, si confrontano in un’elezione storica. Dalle urne, ormai è abbastanza evidente, non uscirà la prima donna presidente degli Stati Uniti, che si poneva in continuità con Barack Obama, ma un Commander in Chief che promette un cambiamento di rotta drastico ed è visto come un faro dai populisti d’Europa.

Trump si è aggiudicato fin qui 21 Stati, molti già considerati “safe” (sicuri) per i repubblicani. Kentucky (8), Indiana (11), West Virginia (5), South Carolina (9), Oklahoma (7), Tennessee (11), Mississippi (6), Missouri (10), Alabama (9), Arkansas (6), Texas (38),  vittorioso anche in Kansas (6 grandi elettori), Nebraska (5), North Dakota (3), Wyoming (3), Louisiana (8), South Dakota (3) e Ohio (18), Florida (29), North Carolina (15).

Alla democratica Hillary Clinton vanno invece 16 Stati. Vermont (3) vanno a Clinton, il Delaware (3 grandi elettori), Illinois (20), Maryland (10), Rhode Island (4), Washington Dc (3), Massachusetts (11), New Jersey (14), New York (29), Connecticut (7), New Mexico (5), Virginia (13), Colorado (9), California (55).   

La soglia “magica” per conquistare la Casa Bianca è di almeno 270 grandi elettori. Per il New York Times, le possibilità di farcela del candidato repubblicano schizzano al 95%. L’autorevole quotidiano a urne aperte dava un enorme margine di vantaggio a Hillary Clinton, fino al 90% nelle scorse settimane.

BORSE – In attesa dei risultati definitivi crollano Wall Street e petrolioL’avanzata di Donald Trump, secondo le proiezioni dei media americani, affonda la Borsa di New York. I future dello S&P 500 arrivano a perdere il 3,3%. Affonda anche il petrolio: le quotazioni perdono il 3,7%. Mentre volano le quotazioni dell’oro, considerato il bene rifugio per eccellenza, arrivando a salire dell’1,7%.

A Tokyo dopo l’avvio positivo la borsa ha fatto una brusca inversione di rotta segnando un tonfo del 2,69%: l’indice Nikkei cede 461,24 punti, a quota 16.710,14, e lo yen si apprezza vertiginosamente sul dollaro a quota 102, dai 105 di inizio contrattazioni e 114 sull’euro dai 115.

Anche il peso, la valuta messicana termometro delle elezioni americane per le posizioni di Trump, crolla arrivando a perdere il 12% rispetto al dollaro, il crollo peggiore dal 2008. Il candidato repubblicano ha infatti assicurato che costruirà il muro con il Messico e abolirà il Nafta, l’accordo di libero scambio firmato da Bill Clinton.

CALIFORNIA – In California, il seggio di Azusa, vicino a Los Angeles, è stato attaccato da un uomo armato: due persone uccise e altrettante sono rimaste gravemente ferite. L’assalitore è stato trovato morto dopo che si era barricato in casa.

CHI HA VOTATO – Negli exit poll diffusi prima della chiusura dei seggi, la Cnn ha disegnato un quadro degli elettori: il 72% è bianco, il 12% afroamericano, l’11% ispanico e il 4% asiatico. Nonostante gli allarmi lanciati da Trump, gli americani sono tuttavia fiduciosi sul fatto che le elezioni non siano truccate: 8 su 10 ritengono che i voti saranno conteggiati in modo accurato. A quanto pare, però, la maggior parte degli elettori ha votato turandosi il naso: sempre secondo la Cnn, Clinton e Trump piacciono solo a 4 americani su 10. Oltre la metà, il 54%, invece, promuove l’operato di Barack Obama.

Secondo altri exit poll condotti da Edison Research per la Associated Press, la maggioranza degli elettori, 7 su 10, ritiene che gli immigrati illegali che vivono negli Usa debbano rimanere. E più della metà si oppone alla costruzione del muro al confine con il Messico per fermare i clandestini, altro cavallo di battaglia di Trump. E solo 1 su 10 sostiene che l’immigrazione sia la questione più importante che il Paese sta affrontando.

CONGRESSO – Oltre a scegliere il prossimo presidente Usa gli elettori sono stati chiamati a decidere quale partito avrà il controllo del Congresso per i prossimi due anni. Secondo le proiezioni della Nbc e della Abc, la Camera resta ai repubblicani che avrebbero conquistato 235 seggi contro i 230 dei democratici. Ma la vera battaglia è per il Senato: si rinnova un terzo dei seggi e i democratici sperano di ribaltare la maggioranza conquistata dai repubblicani nelle ultime elezioni di midterm nel 2014

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