India: Modi stravince le elezioni dopo la mossa sulla moneta

di Redazione Blitz
Pubblicato il 14 Marzo 2017 - 06:51 OLTRE 6 MESI FA
India: Modi stravince le elezioni dopo la mossa sulla moneta

India: Modi stravince le elezioni dopo la mossa sulla moneta (foto Ansa)

NUOVA DELHI – In India, trionfo personale del premier Narendra Modi nelle elezioni svoltesi in cinque Stati (Uttar Pradesh, Punjab, Uttarakhand, Goa e Manipur) per rinnovare i Parlamenti locali. Il Bjp (centro-destra) ha ottenuto una schiacciante vittoria in Uttar Pradesh (UP) e in Uttarakhand (dove prima non esisteva), mentre il Congresso di Sonia e Rahul Gandhi, duramente sconfitto in UP, si e’ imposto in Punjab.

La vittoria decisiva è stata interpretata come una larga approvazione sulla decisione di Modi dello scorso novembre, con la quale ha invalidato l’86% della moneta in circolazione come parte di una manovra anticorruzione.

L’attuazione di demonetizzazione è stato sventata, con la mancanza di contante persistente in alcune aree del paese, ma Modi è riuscito a incorniciare la sua politica con successo, un attacco decisivo alla montagna “di denaro sporco” non tassato e accumulato dalle ricche élite del Paese.

Questa strategia sembrerebbe aver dato i suoi frutti, contribuendo ad ampliare il ricorso della BJP, oltre la  tradizionale base delle caste superiori hindu e i commercianti, e sostenendo la straordinaria popolarità che Modi continua a godere tra il popolo indiano a quasi tre anni dalla sua elezione.

Il risultato di sabato scorso ha sollevato anche interrogativi su uno dei pochi rivali nazionali di Modi, Rahul Gandhi, il rampollo di una famiglia che ha governato l’India in modo intermittente per quasi 70 anni e il cui patriarca, Jawaharlal Nehru, nel 1947 portò  il Paese all’indipendenza.

“Nell’ opposizione, non c’è nessun altro con la personalità, la reputazione e la credibilità di Modi,” ha dichiarato Prabhakar Kumar, capo del CMS Media Labs, un gruppo di ricerca che analizza i media e le tendenze politiche.

“La sua immagine è priva di macchie, non c’è l’ombra della corruzione. Che le persone siano d’accordo o meno con i modi o la funzionalità della sua politica, è percepito come una persona che lavora 24 ore al giorno, con un’energia illimitata”.

Questa decisiva vittoria, in una  zona centrale di lingua hindi, conferma il BJP come prima forza politica in India, con circa l’80% del paese ora residente negli stati governati dal partito.

Il BJP, il cui manifesto fa dell’India una nazione esplicitamente Hindu, in contrasto con i principi laici e secolari  sui quali è fondato il Paese, sembra abbia pesantemente spodestato le aree musulmane. Tra queste c’era Muzaffarnagar, dove nel 2013 furono uccise più di 60 persone a causa di alcuni scontri tra hindu e musulmani.

Vittorie arrivate nonostante il partito non avesse un singolo candidato musulmano e nonostante alcuni esponenti del partito facessero appelli “Hindutva”, nel tentativo di alimentare un’identità pan-indù tra un gruppo tradizionalmente diviso e lacerato dalle distinzioni tra caste.