“Gheddafi vuole l’acqua di Antrodoco”, la denuncia di Legambiente

Pubblicato il 11 Settembre 2010 - 19:32 OLTRE 6 MESI FA

Muammar Gheddafi

Dalla Libia il colonnello Muammar Gheddafi allunga le mani su Antrodoco, piccolo borgo da 2800 anime in provincia di Rieti. Legambiente lancia l’allarme: «Vuole l’acqua dei Reatini» e in ballo ci sarebbero 15 milioni di euro da investire.

La cittadina laziale è stata “adottata” dal colonnello durante il G8 lo scorso anno, ma forse non solo per “simpatia”  e benevolenza.

Secondo quanto scrive il Corriere della Sera in cantiere ci sarebber un hotel di lusso con tanto di beauty farm e uno stabilimento per imbottigliare l’acqua minerale.

Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio, spiega: «A poca distanza da Antrodoco ci sono le sorgenti del Peschiera, che forniscono acqua potabile di altissima qualità alla stragrande maggioranza dei romani. Non vorremmo che l’operazione del colonnello Gheddafi ad Antrodoco prefigurasse un primo passo per una più ampia “conquista” delle riserve idriche appenniniche».

«L’acqua è un bene comune, pubblico e universale, come hanno appena ribadito quei milioni di cittadini italiani che hanno firmato per il referendum contro ogni ipotesi di sua privatizzazione – scrive Parlati -. Per questo siamo molto preoccupati dalle oscure operazioni che sembrano ruotare attorno alle preziose riserve idriche sotterranee dei Monti Reatini e in particolare dalle voci di ingenti investimenti del “regime autoritario” libico nel Comune di Antrodoco».