Libia, il Cnt: “Israele ci aiuti”

Pubblicato il 24 Agosto 2011 - 09:13 OLTRE 6 MESI FA

TEL AVIV, 24 AGO – Un appello a Israele a ”usare la sua influenza” per favorire la caduta del regime di Mummar Gheddafi: è quello lanciato anche verso Israele da uno dei portavoce degli insorti, Ahmad Shabani, in un’intervista pubblicata oggi dall’edizione online del giornale Haaretz.

Nel colloquio Shabani – fondatore a Londra del Partito Democratico di Libia e figlio di uno dei ministri dell’ultimo governo monarchico di Tripoli, abbattuto a fine anni ’60 dalla rivoluzione gheddafiana – apre anche un mezzo spiraglio a un possibile futuro riconoscimento d’Israele: Paese con cui la Libia non ha alcun rapporto diplomatico formali.

”Noi per ora chiediamo a Israele di usare la sua influenza nella comunità internazionale per mettere fine al regime tirannico di Gheddafi e famiglia”, afferma l’oppositore. Poi, interpellato sulle prospettive d’un riconoscimento, ammette che si tratta di ”una questione molto sensibile” all’interno del composito fronte dei ribelli libici, ma senza chiudere la porta.

”Bisognerà vedere se Israele riconoscerà noi”, si limita a puntualizzare. In ogni modo, Shabani si dice convinto che la maggioranza dei gruppi che animano la rivolta in Libia sia favorevole alla soluzione dei due Stati per il conflitto israelo-palestinese, ”con Israele e uno Stato di Palestina che vivano in pace fianco a fianco”, e non all’idea d’una Isratina: nome con cui Gheddafi aveva fatto suo l’eccentrico progetto di uno Stato unito binazionale fra Giordano e Mediterraneo.