Libia, Sarkozy primo anche a Tripoli. Rinnegando l’;amico Gheddafi

Pubblicato il 14 Settembre 2011 - 20:58 OLTRE 6 MESI FA

PARIGI, 14 SET – Il metronomo libico di Nicolas Sarkozy non perde un colpo: la Francia è stata la prima a riconoscere il Cnt, la prima a intervenire in Libia, la prima a organizzare la conferenza di pace dopo la caduta di Tripoli e adesso la prima a visitare il Paese quasi liberato.

Il capo dell’Eliseo conclude domani con un viaggio lampo a Tripoli e Bengasi, accompagnato dai suoi due alleati più fedeli nell’operazione, David Cameron e Bernard Henri-Levy, un’operazione dalla tempistica perfetta.

Lo stesso Sarkozy che – ricorda il settimanale Le Nouvel Observateur in edicola domani – nel 2007 aveva fatto dell’amicizia con il colonnello Gheddafi una delle priorità della sua presidenza, si lancia nella campagna per la rielezione nel 2012 con un’operazione che dovrebbe rinnovare la sua immagine.

Fra scandali di dimensioni enormi sul fronte interno – dalle tangenti in contanti della miliardaria Bettencourt all’assoluzione del suo nemico giurato, de Villepin, nella vicenda Clearstream – per Sarkozy non poteva esserci momento più indicato per un bagno di folla a Tripoli e sulla piazza della Libertà di Bengasi, dove è atteso con il premier britannico Cameron e con il filosofo Levy, portavoce della prima ora degli insorti libici.

Senza contare che lo show di Sarkozy punta anche ad oscurare il lancio ufficiale della battaglia socialista delle primarie, con i sei candidati che in diretta tv si confronteranno sulla crisi economica e sull’idea di una nuova Francia proprio mentre il presidente incasserà la gratitudine dei libici liberati.

Non è quindi soltanto la corsa agli appalti e al petrolio libico – della quale molto si è parlato soprattutto nella conferenza degli ‘Amici della Libia’, voluta all’Eliseo quando ancora la battaglia sul terreno infuriava – a guidare l’attivismo di una Francia che nelle rivolte della primavera araba in Egitto e Tunisia si era, al contrario, distinta per una serie incredibile di gaffe del suo governo.

La più clamorosa, le vacanze di Natale nella Tunisia insanguinata ospite di Ben Ali, che costrinsero il ministro degli Esteri, Michele Alliot-Marie, a farsi da parte.

Sarkozy non è nuovo a queste operazioni dal doppio obiettivo – politica estera e interna – come quando saturò i media con una conferenza stampa sui successi del governo e con una visita inedita nelle campagne francesi insieme al premier Francois Fillon proprio nel giorno in cui Martine Aubry, leader socialista, si dichiarava candidata alle primarie, il 28 giugno.

Domani, nelle intenzioni dell’Eliseo, dovrebbe essere un’apoteosi per lanciare una campagna tutta in salita per le presidenziali di primavera, in cui Sarkozy appare ancora in fortissimo svantaggio rispetto ai due socialisti favoriti, la Aubry e soprattutto Francois Hollande.

Stasera, un’ottantina di poliziotti specializzati nelle operazioni antisommossa, hanno ricevuto ordine di tenersi pronti a partire per la Libia su un aereo militare, già questa notte. Domani, saranno la guardia del corpo del presidente a Tripoli e Bengasi.