Navi Usa si spostano verso Nord Corea. Bombe atomiche a Seul come avvertimento?

di redazione Blitz
Pubblicato il 9 Aprile 2017 - 12:41 OLTRE 6 MESI FA
Navi Usa si spostano verso Nord Corea. Che vuole lanciare bombe atomiche su Seul

Navi Usa si spostano verso Nord Corea. Che vuole lanciare bombe atomiche su Seul

SINGAPORE – Navi americane si spostano verso la penisola coreana. Lo riporta la Cnn citando un esponente dell’amministrazione Usa, secondo il quale l’aumento della presenza nell’area è “necessario” dato l’atteggiamento della Corea del Nord (come per esempio minacciare di usare la bomba atomica). Il gruppo di navi americane, chiamate Carl Vinson, include anche una portaerei che si sposterà da Singapore verso la penisola coreana.

Secondo la Nbc, Trump starebbe valutando diverse opzioni di contenimento contro il regime di Pyongyang. Tra queste c’è l’ipotesi di trasferire bombe nucleari in Corea del Sud e azioni di target killing per eliminare alti dirigenti del regime.

La portaerei americana Carl Vinson, classe Nimitz e a propulsione nucleare, è da febbraio in Estremo Oriente: insieme alla flotta di cacciatorpedinieri Aegis ha partecipato, come ha detto la Marina Usa il 18 febbraio, alle attività di routine e addestramento nel mar delle Filippine, parte della prima missione nel Pacifico occidentale dal 2015 e del piano sulla libertà di navigazione con la presidenza Trump.

Da inizio marzo, invece, ha preso parte alle manovre congiunte di Usa e Corea del Sud nel mezzo delle tensioni intercoreane alimentate dal test del missile fatto il 12 febbraio da Pyongyang e dall’omicidio del 13 febbraio a Kuala Lumpur di Kim Jong-nam, fratellastro del leader Kim Jong-un.

Contemporaneamente, sabato è arrivata la condanna da parte della Corea del Nord dell’attacco missilistico Usa alla Siria: in una nota del ministero degli Esteri si parla di “chiara invasione” e di una conferma alla “validità” della decisione di Pyongyang di dotarsi, sviluppare e rafforzare i propri armamenti nucleari. L’amministrazione di Donald Trump “non è diversa” da quelle precedenti, è la conclusione. Il comunicato è la prima reazione ufficiale di Pyongyang all’attacco deciso da Trump contro una base aerea siriana quando il tycoon era impegnato nel primo summit col presidente cinese Xi Jinping, a Mar-a-Lago, in Florida.

Tra i temi principali in agenda del vertice c’era anche quello su nucleare e missili della Corea del Nord, di cui Pechino resta, malgrado l’irritazione per la continua imprevedibilità dei comportamenti, il suo alleato storico. Anzi, agli osservatori è apparso che l’attacco alla Siria, per la sua tempistica, possa essere letto come un monito rivolto a Cina (per la “debole” persuasione) e alla Corea del Nord di fronte a un regime che non vuole recedere dalle sue ambizioni atomiche. Trump, non a caso, ha ventilato l’ipotesi che gli Usa possano adottare atti unilaterali contro il Nord qualora la Cina non eserciti tutta la pressione possibile.