Nordcorea. Artiglieria e missili in ”massima allerta” contro Seul e Usa

Pubblicato il 27 Marzo 2013 - 10:18| Aggiornato il 16 Novembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

TOKYO, GIAPPONE – Dopo la minaccia di usare le armi nucleari per risponedere alle nuove sanzioni Onu, la Corea del Nord ritorna a sfoderare la retorica e, con le truppe ”in assetto da combattimento”, prende di mira Stati Uniti e Corea del Sud.

Missili strategici a lungo raggio e unita’ di artiglieria sono in stato di ”massima allerta”, pronti a colpire le basi americane sul continente e quelle alle Hawaii e a Guam, ha riferito l’agenzia Kcna rilanciando una nota delle forze armate.

Pronta la risposta degli Stati Uniti. La Corea del Nord non otterra’ nulla con le minacce, che si tradurranno solo in un ulteriore isolamento, ha replicato il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney. Dal canto suo il Pentagono ha ribadito di essere pronto ”a ogni eventualita’ ” e condannato i propositi ”bellicosi”, sollecitando Pyongyang a smetterla di destabilizzare ”la pace nella penisola”.

Da questo momento, avverte la nota, il Comando supremo dell’Esercito popolare coreano ”e’ in assetto da combattimento N.1, il massimo possibile, con le unita’ di artiglieria a lungo raggio, incluse quelle strategiche, ed i razzi a lungo raggio che possono colpire tutti gli obiettivi nemici negli Usa, come le basi nelle Hawaii e a Guam”.

L’annuncio della Corea del Nord e’ una nuova bellicosa risposta – concluso il periodo di relativa calma per il delicato avvicendamento ai vertici istituzionali della Cina, suo principale alleato – all’utilizzo da parte delle truppe Usa dei super bombardieri B-52 nel ciclo di manovre congiunte con Seul e denominate ‘Key Resolve’, ritenute invece dal Nord come le prove generali di una vera e propria invasione.

”Dimostreremo con l’azione militare – dichiara il Comando supremo – la nostra ferma volonta’, dell’esercito e del popolo nordcoreano, di difendere sovranita’ e dignita’ della suprema leadership del Paese”, colpendo direttamente ”le basi delle truppe imperialiste statunitensi e in altre zone operative del Pacifico nonche’ tutti gli obiettivi nemici in Corea del Sud e nei suoi dintorni”, quindi anche il vicino Giappone.

Intanto la Cina, mentre prende quota l’ipotesi di sanzioni da Giappone e Australia contro la nordcoreana Foreign Trade Bank per prosciugare le fonti di finanziamento dei progetti nucleari, ha invitato ”tutte le parti in causa” a esercitare una maggiore ”moderazione”: richiesta non nuova per Pechino e maturata dopo le nuove dichiarazioni bellicose di Pyongyang. Intanto il ‘giovane generale’ Kim Jong-un, salito al potere nel Nord nel dicembre 2011, ha guidato un’operazione di sbarco di unita’ combinate, nella quarta giornata consecutiva di esercitazioni e ispezioni, per rafforzare il suo ruolo di ‘supremo comandante’.

Al Sud, invece, la presidente Park Geun-hye ha esortato la Corea del Nord a rinunciare alle armi nucleari e alle ambizioni di sviluppo di missili, incamminandosi in un autentico percorso di trasformazione in un ”soggetto responsabile della comunita’ internazionale”. Un invito, l’ennesimo, fatto nel corso della cerimonia al cimitero nazionale di Daejeon per il terzo anniversario dell’affondamento della corvetta Cheonan, attribuito a una siluro del Nord, che ha sempre respinto ogni accusa e costato la vita a 46 marinai.