Palestina e pace/ Israele: Netanyahu in pressing per fare il governo

Pubblicato il 16 Marzo 2009 - 17:41 OLTRE 6 MESI FA

Benjamin Netanyahu, primo ministro incaricato di Israele, sta portando avanti un pressing sulla formazione del nuovo governo. Ha chiuso l’accordo con il partito di destra radicale Israel Beitenu, il cui capo, Avigdor Lieberman, dovrebbe diventare ministro degli Esteri.

Al partito di Lieberman, oltre agli Esteri, dovrebbero andare altri quattro ministeri:  Sicurezza internaInfrastrutture, Turismo e Integrazione.  Netanyahu e Lieberman hanno fatto però intendere  che il ministero degli Esteri potrebbe andare a qualcun altro se altri partiti aderissero alla coalizione.

Lieberman, ebreo di origine moldava, è una figura controversa. Sua la proposta di trasferire il milione e mezzo di arabi attualmente cittadini israeliani in un territorio fuori dei confini israeliani.

Likud e Israel Beitenu, assieme, non sono in grado di esprimere una maggioranza tra i 120 deputati della Knesset. Per questo Netanyahu, che già fu primo ministro dal ’96 al ’99, ha bisogno concludere più ampie intese, con i laboristi e il partito centrista Kadima del ministro degli Esteri uscente Tzipi Livni. Di qui l’accelerazione impressa alle trattative, con la scadenza di lunedì 23 fatta conoscere come un ultimatum.

Ci sono sul tavolo dei problemi concreti,  in tema di processo di pace con i palestinesi, dovuti  soprattutto al rifiuto di Netanyahu di impegnarsi espressamente a una soluzione basata sulla costituzione di uno stato di Palestina al fianco di Israele.

Quello di Netanyahu può rivelarsi un gioco molto pericoloso per Israele. Il responsabile della politica estera europea, Javier Solana, ha fatto apertamente capire che la Comunità europea potrebbe “assumere iniziative”  chiaramente non amichevoli qualora il governo di Tel Aviv si discostasse dall’obiettivo di dare vita a uno  stato palestinese a fianco di Israele. Sono poi da tenere in conto le possibili reazioni ostili degli americani, il cui presidente Barack Obama, si è dichiarato ufficialmente a favore del doppio stato.

Il deputato arabo – israeliano Ahmed Tibi ha invocato un boicottaggio internazionale contro Lieberman.

Il quotidiano di Tel Aviv Haaretz ha riferito anche che i consiglieri di Netanyahu spingono perché il nuovo governo abbia tra le sue priorità le trattative con la Siria,  con l’obiettivo di una pace regionale.