Papa Francesco, come sarà sua squadra di governo? Ipotesi triumvirato alla Curia

Pubblicato il 18 Marzo 2013 - 15:06| Aggiornato il 28 Settembre 2020 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Con l’elezione del nuovo papa cambiano gli assetti ai vertici del Vaticano. Chi sceglierà papa Francesco per comporre la sua squadra di governo? Marco Ansaldo, vaticanista del quotidiano la Repubblica, pubblica un retroscena su alcune ipotesi per il dopo-Bertone. La più quotata vedrebbe un triumvirato alla guida della Curia, composto dal presidente del Governatorato, cardinale Giuseppe Bertello, il prefetto di Propaganda Fide, cardinale Fernando Filoni, e l’attuale Sostituto, monsignor Angelo Becciu (pronosticato a prendere la berretta rossa in un prossimo Concistoro).

Scrive Marco Ansaldo su Repubblica:

I rischi, secondo alcuni osservatori, possono essere adesso quelli di una possibile manovra. Da parte dei vecchi marpioni della Curia. Tale da aggirare gli intenti di una persona come Bergoglio. Che, seppure esperta, non ha mai avuto a che fare con le cordate e i veleni. Che negli anni più recenti hanno ammorbato la vita interna della Santa Sede.

Il pericolo è avvertito a tale punto che i gesuiti, l’ordine di appartenenza di Jorge Mario, stanno pensando a una sorta di loro “cordone sanitario” con cui sostenere il Papa. Fino a quando non farà le sue scelte definitive.

Per il momento papa Francesco ha confermato provvisoriamente tutti i vertici dei dicasteri

Confermato dunque per ora Bertone e tutti i “ministri”. Eppure, dall’interno dei Sacri Palazzi, si fanno strada le voci che parlano di ristrutturazioni possibili alla testa del governo. A partire proprio dalla Segreteria di Stato. Una delle ipotesi prese in considerazione è addirittura quella di un triumvirato. La Segreteria è infatti un corpo complesso, tale da comprendere al suo interno le funzioni di presidenza del Consiglio, ministero degli Esteri e ministero degli Interni.

La tesi del gesuita Sorge

A corroborare la sua tesi sulle prospettive di una svolta collegiale del ministero petrino, Ansaldo cita alcune voci autorevoli tra i gesuiti. Tra gli altri Bartolomeo Sorge :

È significativo — osserva l’ex direttore della rivista La Civiltà Cattolica — che PapaFrancesco, nelle brevi parole dette subito dopo l’elezione, abbia parlato sempre di “Chiesa di Roma”. Che presiede alle altre Chiese nella carità. Questa consapevolezza fa pensare che possa preludere alla realizzazione di quella «collegialità». Che il Concilio prevede e che ancora non è stata realizzata. In un mondo globalizzato, un uomo solo, per quanto santo e intelligente, non può più governare una Chiesa di oltre un miliardo di fedeli. Senza l’aiuto di un organismo autorevole che, nel pieno esercizio della collegialità episcopale sostenga il Papa.