Papa Francesco scomunica Trump: “Non cristiano alzare muri”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 19 Febbraio 2016 - 10:04 OLTRE 6 MESI FA
Papa Francesco scomunica Trump: "Non cristiano alzare muri"

Papa Francesco scomunica Trump: “Non cristiano alzare muri” (la copertina di NY Daily News)

WASHINGTON – Uno scontro senza precedenti tra un Pontefice e un candidato alla Casa Bianca. Da un lato Papa Francesco che, di ritorno dal viaggio in Messico, critica Donald Trump per le sue posizioni sugli immigrati: “Una persona che pensa di fare i muri non è cristiano. Questo non è il Vangelo“. Dall’altra il tycoon newyorchese, notoriamente senza peli sulla lingua, che a caldo replica a muso duro (“Il Papa fa politica. E’ vergognoso”). Passata la notte Trump ha rivisto il suo atteggiamento, esprimendo in maniera molto più conciliante in piccolo dissenso e dichiarando invece come il Pontefice sia “un tipo meraviglioso”. Una marcia indietro totale che però non attenua gli effetti dello scontro.

Un botta e risposta che fa immediatamente il giro del mondo e che negli Stati Uniti oscura quella che fino a metà giornata era la notizia del giorno: lo storico annuncio del viaggio di Barack Obama a Cuba. Su tutte le tv americane, dalla Cnn alla Abc, la breaking news del Papa e la risposta a stretto giro di posta di Trump lasciano senza parole commentatori e analisti.

“Trump va alla guerra col Papa”, titola Politico. “Una cosa cosa che non si era mai vista”, è il coro unanime, con le critiche a Trump che alcuni osservatori (dal New York Times al Wall Street Journal) interpretano come una sorta di discesa in campo del Pontefice nella campagna elettorale americana. A stuzzicare Papa Francesco sul volo di ritorno in Italia i giornalisti, che gli chiedono del muro di 2.500 chilometri che Trump promette di costruire se diventerà presidente, oltre alla deportazione di circa 10 milioni di immigrati clandestini.

I cattolici Usa devono votarlo?, gli chiedono ancora: “Non mi immischio – risponde il Papa – solo dico questo uomo non è cristiano, se dice queste cose. Bisogna vedere se ha detto così oppure no. Su questo do il beneficio del dubbio”. Agenzie di stampa e tv fanno appena in tempo a rilanciare queste parole che immediata arriva la risposta del miliardario candidato alla Casa Bianca, che da sempre si professa presbiteriano.

Una risposta data sia attraverso una dichiarazione scritta sia in tv, dove viene ripreso durante un comizio in South Carolina, prossima tappa delle primarie repubblicane. “Per un leader religioso mettere in dubbio la fede di una persona è vergognoso”, attacca: “Io sono orgoglioso di essere cristiano, e come presidente non permetterò alla cristianità di essere continuamente attaccata e indebolita, proprio come sta avvenendo adesso con l’attuale presidente”.

E’ un fiume in piena Trump. Torna ad accusare Papa Francesco di “fare politica” e di essere usato “come una pedina”. Una stoccata già usata in passato dal tycoon, tanto che il Papa aveva già commentato: “Grazie a Dio che ha detto che sono un politico, perché Aristotele definisce la persona umana come ‘animal politicus’, quindi sono una persona umana”. “Sono una pedina? – aggiunge – Mah, forse, non so, lo lascio al giudizio di voi, della gente”.

Davanti ai suoi fan Trump però non si ferma: “Tutti sanno che l’obiettivo ultimo dell’Isis è attaccare il Vaticano. E il Papa deve pregare che Donald Trump diventi presidente, perché così questo non accadrà”. Poi denuncia come il governo messicano lo abbia denigrato con il Papa, “che ha ascoltato solo una parte della storia. Non ha visto il crimine, il traffico della droga e l’impatto economico negativo che le attuali politiche hanno sugli Stati Uniti”.

Quanto la polemica peserà sulle prossime tappe delle primarie repubblicane è incerto. Per qualcuno il Papa potrebbe aver dato il colpo del ko a Trump, per altri al contrario lo scontro potrebbe galvanizzare i suoi sostenitori e molti incerti. Intanto Hillary Clinton su Twitter ringrazia Francesco per aver visitato il confine Usa-Messico e per aver lanciato l’appello per una riforma dell’immigrazione: “Abbiamo bisogno di tenere le famiglie unite, e non divise”.