Qatar, dov’è sulle mappe. La nuova crisi del Golfo Persico, perché interessa anche noi

di Redazione Blitz
Pubblicato il 5 Giugno 2017 - 14:05 OLTRE 6 MESI FA
Qatar, dov'è sulle mappe. La nuova crisi del Golfo Persico, perché interessa anche noi

Qatar, dov’è sulle mappe. La nuova crisi del Golfo Persico, perché interessa anche noi

ROMA – Qatar, dov’è sulle mappe. La nuova crisi del Golfo Persico, perché interessa anche noi. La nuova crisi mediorientale, l’isolamento totale cui è sottoposto il Qatar dopo l’interruzione dei rapporti diplomatici voluta dall’Arabia Saudita e condivisa da Egitto,  Emirati Arabi, Bahrain e Yemen, è un capitolo inedito dell’eterna frattura geopolitica nell’area cruciale del golfo Persico (il 40% delle risorse petrolifere mondiali).

E’ il terrorismo islamico, cioè gli ambigui rapporti tenuti finora dagli sceicchi con l’integralismo, il terreno di scontro, con il Qatar accusato di flirtare con troppi estremisti: è per questo che la questione deve interessare anche l’Italia, a maggior ragione per il fatto che pochi saprebbero indicare su una mappa geografica il Qatar e la sua capitale Doha.

L’emirato del Qatar è situato in una piccola penisola, grande come l’Abruzzo, che si protende dalla penisola arabica nel Golfo Persico, affacciandosi sulla repubblica islamica dell’Iran, lo stesso Iran sciita nemico giurato delle monarchie arabe con le quali è in perenne lotta per l’egemonia nell’area. 2,3 milioni di abitanti (1,5 nella capitale), il Qatar è diventato indipendente nel 1971.

“Diversamente dalla maggior parte dei vicini emirati, il Qatar ha rifiutato di diventare parte dell’Arabia Saudita, malgrado il comune orientamento wahhabita della loro fede islamica, o degli Emirati Arabi Uniti”: la citazione da Wikipedia serve a illustrare meglio le comuni radici religiose e le ambizioni contrapposte.

Ricordiamo che con generosi finanziamenti i sauditi avevano appoggiato insieme agli Emirati il colpo di stato del 2013 al Cairo del generale Al Sisi che aveva sbalzato dal potere il governo dei Fratelli Musulmani del presidente Morsi. Già allora c’era stata la rottura per alcuni mesi delle relazioni diplomatiche tra Doha, Riad e gli altri Paesi del Golfo. Tensioni di lunga data cui si erano aggiunte le accuse da parte dei sauditi ai qatarini di appoggiare le minoranze sciite in Arabia Saudita e in Barhein, argomento diventato ancora più sensibile con la guerra in Yemen contro i ribelli Houthi sciiti sostenuti da Teheran, un conflitto in cui Riad si è impantanata e non riesce a vincere neppure con l’appoggio degli Stati Uniti. (Alberto Negri, Il Sole 24 Ore)