Siria. Armi chimiche, intensi colloqui tra Israele, Stati Uniti e Russia

Pubblicato il 28 Gennaio 2013 - 16:18| Aggiornato il 9 Maggio 2022 OLTRE 6 MESI FA

TEL AVIV, ISRAELE – Israele e’ impegnato in consultazioni serrate con gli Stati Uniti e con la Russia per valutare la situazione in Siria e un particolare il pericolo che i suoi arsenali di armi chimiche possano cadere nelle mani di forze ribelli o degli Hezbollah libanesi.

Secondo la stampa locale, il premier Benjamin Netanyahu ha ricevuto l’ambasciatore degli Stati Uniti in Israele Dan Shapiro e ha inviato in Russia il proprio consigliere per la sicurezza nazionale Yaakov Amidror. Sembra quindi che Israele, Stati Uniti e Russia si stiano preparando al peggio.

In un’intervista alla radio militare il generale Amos Ghilad – un consigliere del ministro della difesa Ehud Barak – ha detto che per il momento la zona di confine con la Siria e’ tranquilla; Israele vi mantiene egualmente un elevato stato di vigilanza. Quanto agli arsenali chimici siriani, Ghilad ha stimato che ”sono ancora sotto il controllo del regime di Bashar Assad”.

Ma la situazione in Siria, ha aggiunto, ”e’ di tipo vulcanico” e cambiamenti possono accadere repentinamente. Ghilad ha poi confermato che Israele ha dislocato batterie di missili anti-aerei ‘Iron Dome’ (Cupola di ferro) nel Nord del Paese, nel contesto delle misure di allerta anti-siriane.

Il sito Ynet sostiene intanto che gli Hezbollah hanno creato accampamenti proprio accanto a basi siriane dove sono custoditi gli arsenali chimici. Secondo il sito, gli Hezbollah intendono sfruttare la situazione di caos per trasferire armamenti vari, e forse anche armi chimiche, dalla Siria in Libano.