Siria. Hillary Clinton, regime Assad rischia ”attacco catastrofico”

Pubblicato il 8 Luglio 2012 - 10:51| Aggiornato il 11 Luglio 2012 OLTRE 6 MESI FA

TOKYO,GIAPPONE – L’opposizione siriana si rafforza e diventa più efficace: prima finiscono le violenze e più alte sono le possibilità di risparmiare al governo siriano un “attacco catastrofico”. Con queste parole il segretario di Stato Usa, Hillary Clinton, ha commentato il fallimento del piano di sei punti ammesso dall’inviato speciale Onu, Kofi Annan.

”L’insuccesso di Annan – ha aggiunto la Clinton – e’ un monito per tutti. Quanto prima si pone fine alle violenze, quanto prima puo’ esserci l’inizio di un processo di transizione politica”. Questo, ”non solo fara’ risparmiare il sacrificio di vite umane, ma dara’ la possibilita’ di salvare lo stato siriano da un attacco catastrofico, molto pericoloso non solo per la Siria, ma per l’intera regione”.

Il segretario di stato Usa ha parlato nel corso della conferenza stampa tenuta, nell’ambito della conferenza di Tokyo sull’Afghanistan con la controparte nipponica, Koichiro Gemba. In Siria il mese di giugno e’ stato il piu’ sanguinoso in termini di vite umane. Non c’e’ dubbio che l’opposizione – ha osservato ancora il capo della diplomazia americana – sia sempre piu’ efficace nella propria difesa e nell’ attacco contro l’esercito e le milizie del governo siriano. Quindi, il futuro dovrebbe essere chiaro a coloro che sostengono il regime del presidente Assad”. La Clinton ha concluso lanciando un monito finale: ”La sabbia nella clessidra si sta esaurendo”.

Frattanto l’Osservatorio siriano per i diritti umani (OSDH) ha aggiornato il bilancio di sangue da quando 17 mesi fa è cominciata la rivolta contro Assad. I nuovi dati registrano 17.012 morti di cui 11.815 civili, 4.316 membri dell’esercito e dei servizi di sicurezza e 881 disertori, ha riferito Rami Abdel Rahman, presidente della Ong con sede in Gran Bretagna ed una rete di attivisti in Siria.

Solo dall’entrata in vigore del cessate il fuoco del 12 aprile scorso – previsto dal piano di pace dell’inviato speciale dell’Onu e della Lega Araba, Kofi Annan, ma che non è mai stato rispettato – si registrano 5.898 vittime, ha proseguito Abdel Rahman, ricordando che solo oggi sono morte 60 persone, tra cui 31 civili, tra gli attentati nella provincia di Aleppo e Deir Ezzor.