Texas, legge anti aborto: “Tuo figlio nascerà malato, medico nasconda e menta”
Pubblicato il 23 Marzo 2017 - 13:13 OLTRE 6 MESI FA
AUSTIN – Texas, c’è una nuova legge anti aborto, dice che se tuo figlio nascerà malato o con malformazioni, allora il medico te lo può nascondere e anche negare con una bugia. Lui lo sa ma tu mamma, voi genitori non dovete saperlo, altrimenti vi potrebbe venire la tentazione di abortire. Se riponete dunque etica scientifica fiducia in quello che dicono i medici e nelle loro valutazioni, il Texas non è il posto che fa per voi.
Qui i dottori hanno da oggi infatti il diritto di mentirvi. Hanno il diritto legale di nascondere ad una futura madre eventuali malformazioni del feto per evitare che questa scelga di abortire. Lo ha appena stabilito una legge del Parlamento locale che ora attende solo la firma del governatore che, essendo un anti-abortista, dovrebbe essere una mera formalità. Insorgono i movimenti che difendono i diritti delle donne e anche quelli che difendono i diritti tout court visto che, come sostengono, questa norma limita quello che sarebbe un diritto costituzionale delle donne Usa.
Ma questa è la destra,, la destra religiosa dell’unica vera fede, la destra della religione e Stato che sono la stessa cosa, la destra radicale che abita da qualche mese la Casa Bianca e che in Texas ha sempre trovato una delle sue roccaforti. Non è un mistero che la destra americana e non solo vada a braccetto con i cosiddetti ‘movimenti pro-life’ e ne condivida l’avversità nei confronti dell’interruzione di gravidanza. Come non è un mistero che obiettivo più o meno dichiarato degli uni e degli altri sia riportare nell’illegalità l’aborto, possibilmente anche quello terapeutico, ma sicuramente quello deciso sulla base di una libera scelta.
Lo stesso presidente Usa Donald Trump, campione dell’ultradestra per quanto fuori dagli schemi ‘classici’ della politica, ha in una delle sue prime decisione ufficiali bloccato i finanziamenti del governo federale alle organizzazioni non governative internazionali che praticano l’interruzione di gravidanza. Una firma che, come è stato notato, è arrivata in uno studio Ovale dove, insieme al Presidente, c’erano solo uomini che decidevano su un tema decisamente femminile e la foto che li ritraeva ha fatto il giro del web e del mondo.
Ma se dal 1984 il blocco dei finanziamenti per l’aborto viene introdotto dai repubblicani e revocato dai democratici a ogni cambio di presidente, oggi il Texas ha fatto qualcosa di più. Con la legge numero 25, approvata dal Senato con una schiacciante maggioranza (25 sì contro 9 no), ha infatti garantito ai medici un’ampia discrezionalità nel nascondere a una donna incinta che il feto ha gravi malformazioni o malattie genetiche, qualora gli stessi medici sospettino che la donna possa optare per un aborto, dando in pratica ai camici bianchi il diritto di mentire o omettere informazioni mediche ad una paziente. Non solo, lo stato del sud Usa ha infatti deciso anche l’abolizione della pratica della dilatazione e dell’aspirazione che viene comunemente usata negli aborti operati nel secondo trimestre di gravidanza.
Un metodo che salvaguarda la salute della donna perché rende l’intervento più sicuro ma che per i proponitori della legge è anche il modo di estrarre dall’utero un embrione ancora vivo, e va quindi proibito. Nella discussione che ha accompagnato il voto sullo stop alla dilatazione e all’aspirazione, è stato chiesto al repubblicano Charles Perry che l’aveva scritta se si era consultato con esperti di medicina e di ostetrica per rendersi conto di quanto intrusiva sarebbe la soppressione del feto, e quanto rischiosa per la gestante. “No – ha risposto chiaro Perry – non era questo il mio scopo”.
Lo scopo di Perry come del senatore repubblicano Brandon Creighton, primo firmatario della legge che dà ai medici texani il diritto alla menzogna, è infatti a loro dire quello di proteggere la sacralità della vita del feto e solo di questo, senza farsi influenzare o tener conto della madre o di chi che sia. Creighton dspiega ora che scopo principale della legge è quello di proteggere i medici dalle cause legali e dalle richieste di risarcimenti per danni. Ma era stato lo stesso senatore Creighton, però, nell’annunciare alla stampa la sua proposta di legge quattro mesi fa, a presentarla come una una norma ‘pro-life’ (in favore della vita, quindi anti-abortista) dicendo: “È inaccettabile che i medici possano essere penalizzati perché difendono la sacralità della vita umana”.