L’ombra di Mitterrand sull’omicidio dei fratelli Rosselli: faceva parte della setta che li uccise?

Pubblicato il 9 Febbraio 2011 - 20:09 OLTRE 6 MESI FA

François Mitterrand

ROMA – Tra gli assassini di Nello e Carlo Rosselli ci potrebbe essere stato anche Francois Mitterrand: a rivelare questa possibilità nell’omicidio dei due fratelli antifascisti italiani è Nicola Tranfaglia sul Fatto Quotidiano di oggi, 9 febbraio.

Lo studioso sostiene che della “setta fascista con forti tendenze razziste e antisemite della Cagoule” che il 9 giugno del 1937 uccise i due fratelli, oltre ai “fascisti francesi e ai loro confratelli italiani” faceva parte anche il futuro presidente di Francia Francois Mitterand.

Nato nel 1916, in piena grande guerra, mentre la Francia era impegnata nella grande battaglia di Verdun, durante il secondo conflitto mondiale Mitterrand venne catturato dai nazisti tedeschi. Riuscì poi a fuggire a Parigi, dove diventò ufficiale del governo colaborazionista di Vichy. Infatti all’epoca, scrive Tranfaglia, Mitterrand era ” un militante della setta di estrema destra La Cagoule (secondo altri storici della setta La Lègion francaise des combattants et des volontaires de la rivolution nationale, sempre fascista) che il 9 giugno 1937, su ordine di Galeazzo Ciano e del SIM italiano, in cambio di mille fucili regalati dal governo fascista, uccide a Bagnoles sur L’Orne stroncando la vita di due giovani di grandi qualità e possibilità future: Carlo era il fondatore e leader del movimento di Giustizia e Libertà in Francia e in Italia e Nello era uno storico del Risorgimento italiano, di Carlo Pisacane, di Mazzini e Bakunin”.

Nel dicembre del 1942, ricostruisce Tranfaglia sul Fatto, Mitterand scrive sul giornla ufficiale della Vichy del maresciallo Petain, la Revue de l’Etat nouveau: “Se la Francia non vuole morire in questa melma, gli ultimi francesi degni di questo nome devono dichiarare una guerra senza quartiere a tutti quanti, all’interno come all’estero, si preparano ad aprirne le dighe: ebrei, massoni, comunisti… sempre gli stessi e tutti gollisti”. Nel 1943 Mitterand passa nella resistenza gollista, senza però abbandonare, ricorda lo storico italiano, le proprie mansioni presso l’amministrazione di Vichy.

“È impossibile, insomma, scrive Tranfaglia, mettere in dubbio la sincerità e la saldezza della sua fede giovanile per i regimi fascisti e collaborazionisti con la Germania nazista. Non è ancora del tutto chiaro se fosse esplicitamente antisemita, ma le organizzazioni di cui faceva parte, a cominciare dalla Cagoule, lo erano”.

Il problema è che di questa eventuale responsabilità di Mitterrand, capo di stato francese dal 1981 al 1995, non si possono avere prove certe perché sul fascicolo su La Cagoule negli Archivi di Stato c’è il veto posto dal generale Charles de Gaulle negli anni Cinquanta, e mai tolto dai presidenti gollisti che si sono succeduti.

Quello che per Tranfaglia  è il fatto più grave è che “anche negli anni Ottanta e Novanta quando Mitterrand è stato presidente della Repubblica non ha eliminato il veto che De Gaulle aveva posto agli inizi della Repubblica sul caso de La Cagoule. Il leader del socialismo europeo, per quattordici anni presidente della Repubblica e uomo simbolo (non soltanto in Francia) del socialismo non comunista ha oscurato un delitto compiuto dai fascisti peggiori del suo paese, servi dei regimi europei, a distanza di più di cinquant’anni da quello che resta uno dei più terribili delitti che il fascismo abbia compiuto negli anni Trenta quando in Italia dominava Mussolini e in Germania Hitler era al potere.

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