Usa e Gb credono che Assad abbia usato armi chimiche contro i ribelli

Pubblicato il 26 Aprile 2013 - 10:45 OLTRE 6 MESI FA
Il capo del Pentagono Chuck Hagel

WASHINGTON, STATI UNITI – I servizi di intelligence della Casa Bianca ritengono che il regime siriano abbia usato armi chimiche contro i ribelli due volte, anche in particolare il micidiale gas nervino  Sarin.

Ad affermarlo e’ stato da Abu Dhabi il capo del Pentagono, Chuck Hagel, sottolineando che si tratta di ”una questione seria”. Anche Londra ha ribadito che la Gran Bretagna ha ”limitate ma convincenti” informazioni sull’utilizzo di armi chimiche in Siria, compreso il sarin.

Una convinzione espressa con forza nei giorni scorsi anche dalla Francia e da un alto ufficiale dell’intelligence militare israeliana (Aman), il generale Itay Brun. Ma la dichiarazione di Hagel non sembra ancora indicare che il presidente siriano Bashar al Assad abbia con certezza attraversato quella ”linea rossa” tracciata dal presidente Barack Obama.

La Casa Bianca, in un lettera ad alcuni alti esponenti del Congresso, parla infatti di valutazioni di intelligence raggiunte con ”diversi gradi” di certezza, che quindi ”non sono sufficienti” per indicare chi e come abbia usato le armi chimiche in Siria, e che servono fatti ”credibili e corroborati” per ”guidare” le decisioni da adottare.

Per questo, e’ scritto ancora nella lettera, la Casa Bianca preme per ”una inchiesta complessiva dell’Onu che possa credibilmente valutare le prove e stabilire cosa e’ successo”. La questione centrale, ha spiegato una fonte del Pentagono, e’ che l’amministrazione Obama non vuole ripetere gli errori dell’Iraq. “Il Pentagono non vuole ripetere gli errori della guerra in Iraq quando il presidente George W. Bush lanciò invasione sulla base di valutazioni di intelligence sbagliate secondo cui Saddam Hussein aveva armi di distruzione di massa”, ha detto la fonte.

La ‘task force’ Onu che deve indagare sul possibile uso di armi chimiche in Siria e’ da tempo pronta a partire, ma finora il governo di Damasco gli ha impedito l’ingresso, come ha denunciato il numero uno degli affari politici delle Nazioni Unite, Jeffrey Feltman. Buona parte delle prove che accusano Damasco di aver usato armi chimiche sarebbero state raccolte da alcuni medici siriani che coraggiosamente hanno portato clandestinamente ad alcune ambasciate occidentali in Giordania campioni di sangue prelevati a loro concittadini morti per cause non chiare dopo bombardamenti su alcuni sobborghi nei pressi di Damasco, Taibeh, Daraya and Adra, roccaforti dei ribelli.

Sarebbero stati raccolti anche dei campioni di terreno. Elementi che per il senatore repubblicano John McCain sono sufficienti: dopo le dichiarazioni del segretario alla Difesa Hagel e dopo aver ricevuto la lettera della Casa Bianca, McCain ha infatti esplicitamente affermato a Capitol Hill che ormai in Siria ”e’ stata superata la linea rossa” tracciata da Obama.