Usa-Iran/ Teheran valuta la possibilità di accusare di spionaggio i tre americani sonfinati dal Kurdistan

Pubblicato il 5 Agosto 2009 - 09:44 OLTRE 6 MESI FA

Un altro caso di presunto spionaggio rischia di turbare le relazioni degli Stati Uniti con un Paese con cui ha relazioni difficili. Dopo la positiva conclusione della missione di Bill Clinton nella Corea del Nord, dove ha ottenuto la liberazione di due giornaliste americane, ora si sta delineando un altro problema riguardo ai tre escursionisti americani arrestati in Iran la settimana scorsa con l’accusa di aver illegalmente sconfinato in territorio iraniano dal Kurdistan.

Un parlamentare iraniano membro della Commissione per la Sicurezza Nazionale, Mohammad Karim Abedi, ha respinto le spiegazioni secondo cui i tre americani sono semplicemente turisti ed ha dichiarato all’Associated Press che le autorità di Teheran stanno valutando la possibilità di accusarli di spionaggio. ”Possiamo certamente presumere che sono venuti come spie”, ha detto Abedi alla televisione statale Al-Alam, ”e le autorità competenti decideranno se questo è vero o falso. Se fosse accertato che sono spie, nei loro confronti saranno prese le pertinenti misure giudiziarie”.

I tre americani, il giornalista freelance Shane Bauer, la sua fidanzata Sarah Shourd e Joshua Fattal stavano compiendo una gita nella regione irachena del Kurdistan settentrionale quando inavvertitamente sono sconfinati in territorio iraniano. Circondati dalle guardie di frontiera, sono stati subito arrestati. Funzionari americani hanno smentito che i tre sono entrati in Iran intenzionalmente, ma che lo hanno fatto perchè nella zona in cui si trovavano la linea di confine tra Iraq e Iran è incerta.

Hakim Qadir Humat Jan, il capo della sicurezza regionale di Sulaimannihah, l’area irachena dove sono sconfinati i tre americani, ha confermato che essi si sono persi e che non sono entrati in Iran volontariamente. L’ambasciatore svizzero a Teheran, che rappresenta gli interessi americani dopo la rottura diplomatica con l’Iran seguita alla crisi degli ostaggi del 1979, ha incontrato funzionari iraniani per accertare le condizioni e l’ubicazione dei tre americani, ma non ha ricevuto risposte.