Agrigento, sistema il giardino pubblico: il Comune lo punisce

di Redazione Blitz
Pubblicato il 18 Marzo 2014 - 10:31 OLTRE 6 MESI FA
Sistema il giardino pubblico: il Comune lo punisce

Il degrado a Villa Lizzi (Agrigento)

ROMA – Un cittadino, Marcello La Scala, stanco di vedere il parco municipale di Agrigento “Villa Lizzi” abbandonato al degrado, agisce in prima persona, però il municipio gli intima di non farlo. Una vicenda che riassume i mali d’Italia.

Scrive Mario Giordano su Libero:

(…) C’è un commerciante, Marcello La Scala, 56 anni, che stanco di vedere il parco municipale di Villa Lizzi in stato di abbandono prende gli attrezzi del giardinaggio e, con il figlio Raffaele, 28 anni, si mette a ripulire l’intera area. Le foto scattate da lui medesimo testimoniano l’impresa. Da cinque mesi quei vialetti non erano più accessibili: un groviglio di rovi, erbacce, sporcizia li rendevano impraticabili a tutti. Tanto che, durante le operazioni di pulizia una nonna ha affrontato i due volontari a muso duro: «Siete gli operai del Comune? Che cosa aspettavate a intervenire?». «No, guardi, signora non siamo operai del Comune: siamo due privati cittadini».

La nonna li ha abbracciati e baciati, manco fossero la reincarnazione di Brad Pitt. E il Comune che fa? Se fossimo un Paese normale chiederebbe scusa, capirebbe la lezione, magari inviterebbe il signor Raffaele a tenere un corso di educazione civica nelle scuole e attiverebbe subito il servizio di decoro urbano, magari controllando la situazione di tutti i parchi cittadini. Invece siamo in Italia. E così anziché far partire le squadre di potatori partono solo quelle dei sabotatori: l’unica decisione presa dagli uffici municipali è una lettera di diffida al signor Marcello. Non osi più entrare in quella zona comunale. Non osi ripulire i giardini pubblici. Altrimenti sarà denunciato. E sarà pianto e stridore di erbacce.

(…) Ma insomma: andiamo in giro da anni a lamentarci che manca il senso civico degli italiani. Scriviamo da sempre che, soprattutto al Sud, c’è una tendenza a considerare il pubblico soltanto come una mucca da mungere. Abbiamo detto in ogni modo che bisognerebbe essere un po’ più kennedyani, non chiedere quello che lo Stato può fare per te ma quello che tu puoi fare per lo Stato. E poi quando un commerciante, nel suo piccolo, mette in pratica tutto ciò e si comporta da cittadino attento al bene pubblico, la risposta qual è? Una diffida? Vi pare? Sarà pure una storia minima, ma qui dentro c’è proprio la fotografia dell’Italia di oggi. In sintesi: 1) il settore pubblico ha completamente perso il buon senso; 2) gli italiani, per fortuna, ancora no; 3) il nostro Paese rischia di andare in rovina come i giardini di villa Lizzi e se si salva è solo perché i cittadini sono migliori di chi li governa; 4) nelle aree pubbliche c’è molto da disboscare. E soprattutto 5) la gente comincia ad aver voglia di fare pulizia con le sue mani. E se pensano di fermarli a suon di diffide…