Alfano a Repubblica: “La Bossi-Fini non può essere liquidata”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 27 Dicembre 2013 - 10:25 OLTRE 6 MESI FA
alfano

Alfano (LaPresse)

ROMA – “La Bossi-Fini non può essere liquidata e sul lavoro basta con i contratti nazionali”. Così Angelino Alfano ha parlato a Repubblica nell’intervista a cura di Francesco Bei.

Ministro Alfano, sul decreto “salva-Roma” avete fatto un brutto scivolone: è dovuto intervenire il Quirinale, costringendo il governo a ritirarlo. Di chi è la colpa?

«Purtroppo troppe cose sono andate storte. Non credo ci sia qualche parte politica che possa sottrarsi alla critica e neanche il governo».

Come se ne esce?

«Domani (oggi, ndr) in Consiglio dei ministri questa vicenda sarà ridotta all’osso. Speriamo in una conversione rapida e anche blindata del decreto».

Il primo tema della ripresa politica sarà il contratto di coalizione. Temete di essere schiacciati da Renzi?

«Renzi non ci troverà mai nel campo di chi vuole lasciare le cose come stanno. Siamo noi che vogliamo presentarci alle europee dicendo che il nuovo centrodestra “mette il turbo” alle riforme. Accettiamo su questo il guanto di sfida sui contenuti».

Contenuti? Il Pd vuole riformare la Bossi-Fini per evitare che si ripetano situazioni come quelle di Lampedusa o del Cie di Ponte Galeria. Renzi chiede inoltre l’introduzione delloius soli.E voi?

«Noi poniamo una domanda: ma davvero, con la crisi che attanaglia milioni di famiglie, il Pd ritiene che la priorità debba essere quella di dare la cittadinanza a chi semplicemente è nato in Italia oppure la cancellazione della Bossi-Fini? Per noi invece la priorità è il lavoro».

Ma ci sono condizioni nei Cie al limite della violazione dei diritti umani…

«Sulla sicurezza degli italiani non si scherza. Tra quelli che si sono cuciti la bocca a Ponte Galeria la metà sono spacciatori e l’imam è indagato per gravi reati come rapina e lesioni. Un conto è la giusta tutela dei diritti umani, altracosa è distrarsi sulla sicurezza degli italiani con il rischio di ritrovarsi magari domani con queste stesse persone che spacciano davanti a una scuola».

Quindi la Bossi-Fini non si tocca?

«La Bossi-Fini è una legge che contiene tanti capitoli e non può essere liquidata con uno slogan. Vedremo nel merito quali modifiche proporrà il Pd e le valuteremo».

Diceva che la priorità è il lavoro. Renzi vuole il Job act,voi come rispondete?

«Non rispondiamo a Renzi. La parola chiave è: semplificare, semplificare, semplificare. La nostra proposta prevede tre anni a “burocrazia zero” per chi vuole avviare una nuova attività commerciale, artigianale o imprenditoriale. Chiediamo che lo Stato inizi a fidarsi dei suoi cittadini e lanci questo messaggio: per gli anni 2014, 2015 e 2016 nessun ente pubblico potrà chiedere alcuna autorizzazione a chi vuole investire. Resterà ovviamente solo l’obbligo di rispettare le leggi e il diritto dello Stato di effetdomanda:tuare controlli. Sarebbe una vera rivoluzione e spero che la sinistra abbia la forza di dirci di sì».

Si immagina gli abusi in un paese come il nostro?

«Lo Stato non può avere questo pregiudizio sugli italiani considerandoli un popolo di abusivisti e fuorilegge».

E sul mercato del lavoro?

«Proponiamo che ci siano solo contratti aziendali e individuali, superando la filosofia del contratto unico nazionale. Bisogna consentire agli imprenditori e alle rappresentanze dei lavoratori di trovare la forma più efficace di regolamentazione dei loro rapporti. Accanto a questo il governo dovrà affiancare a ciascun lavoratore una “dote” che potrà essere riscattata dall’azienda che l’assume. Ai centri per l’impiego, pubblici e privati, sarà invece data l’opportunità di incassare un “voucher” nel caso il lavoratore troviun impiego» (…)