“All’armi siam renziani”, Mario Giordano su Libero

di Redazione Blitz
Pubblicato il 27 Maggio 2014 - 12:48 OLTRE 6 MESI FA
"All'armi siam renziani", Mario Giordano su Libero

Renzi (LaPresse)

ROMA – “All’armi siam renziani”, scrive Mario Giordano su Libero. “Già tutti ai piedi dell’onnipotente san Matteo. La minoranza Pd dice di “aver sempre collaborato”. Pure Fiorello si schiera. E a Palazzo Chigi i giornalisti applaudono il premier”.

All’arme siamo renziani. L’Italia si sveglia nell’Era di Matteo Imperatore, e per la nota propensione a correre in soccorso del vincitore, non c’è uno che faccia mancare il suo apporto. Persino in sala stampa, ieri mentre il premier comprimeva dentro la veste istituzionale la voglia di fare il gesto dell’ombrello al mondo intero (gliela si leggeva negli occhi, però), a un certo punto è partito un applauso. Per il suo addetto stampa. (…)

Ora dico: s’è mai visto un applauso per l’addetto stampa del premier? E nella sede istituzionale di Palazzo Chigi? Eppure i giornalisti hanno fatto tutti clap clap con le manine, non appena Matteo gliel’ha ordinato. Vorrete mica contraddire l’Imperatore? Avesse chiesto loro di stendersi a pancia in giù e lustrare il pavimento con la lingua, probabilmente l’avrebbero fatto. Anzi, considerato che il pavimento era particolarmente lucido, immagino che qualcuno l’abbia fatto lo stesso, anche se lui non l’ha chiesto. Così la lingua si allena, non si sa mai. Nel frattempo nella sede del Pd pare sia partita una sfida in stile «trova la differenza »: da una parte i capi corrente, dall’altra gli zerbini degli uffici del segretario. Impossibile distinguerli, però. Anche i più esperti, i cultori della Settimana Enigmistica, non ce la fanno. Infatti il partito che fino a qualche giorno fa era scosso da lotte furibonde e coltellate dietro la schiena, s’è ormai totalmente appecoronato: «Abbiamo sempre collaborato», manda segnali di pace la minoranza. Civati esulta, Bersani fa festa, gli oppositori alla segreteria sono già diventati tutti all’improvviso profeti del «gioco di squadra». S’ode un unico coro nella liturgia della sinistra: In Matteo, con Matteo e per Matteo, ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen. E pazienza se la messa solenne vede fra i concelebranti anche alcuni che fino a ieri avrebbero passato Renzi per la garrota. Ora lo adorano. Spargono incenso. Cantano inni. È arrivato il salvatore. È arrivato l’Imperatore. In fondo non eravamo sempre stati tutti con lui?

PRIMI PRODIGI Ma certo, siamo tutti renziani. Renziani della prima ora. Credere, obbedire e rottamare. Le tipografia clandestine stanno lavorando nottetempo per stampare false fotografiechetestimonianolapartecipazione alla Leopolda di persone che la Leopolda manco sanno dove sia collocata. C’è chi ha riempito la sua casa di gagliardetti della Fiorentina, chi ha organizzato corsi accelerati di parlata toscana, chi ha eletto Giancarlo Antognoni suo mito d’infanzia senza sapere chi sia, e chi ha comprato al mercato nero un albero genealogico con avi di Pontassieve. Nel frattempo «partono i primi comunicati del Minculrenz: i Balilla di Matteo sono pregati di riunirsi ogni mattina alle otto per l’alzabandiera dell’ottimismo. Verrà innalzato un vessillo con una gigantesca scritta “80” e tutti dovranno dire in coro la preghiera di ringraziamento all’Imperatore, concludendola come si conviene: boia chi molla, renzi renzi alalà. Del resto, bisogna dirlo, Matteo già sta compiendo i primi prodigi. Imperatore sì, ma anche un po’ Santo. E infatti non era ancora finito il conteggio vittorioso delle sacre schede e già lui, con la forza del pensiero e l’imposizionedellemani, riusciva a sbloccare situazioni che sembravanodestinate aperdersinelnulla: i bambini adottati da famiglie italiane ebloccatedamesi in Congo, per esempio, stanno già tornando a casa.Miracolo? Dimostrazionedipotenza celestiale? Segno profetico? Non importa. Quel che conta è il messaggio della nuova crociata: Renzi vult, Renzi lo vuole. Chi osa opporsi? Chi osa dirgli di no? Siamo tutti renziani perché lui può tutto: se piove troppo, fa spuntare il sole; se c’è siccità, fa piovere, ferma il vento con le mani, apre le acque del mare, alle elezioni batte Grillo e ,chissà che avanti di questo passo riesca perfino a trasformare Alfano in un ministro dell’Interno. O forse quest’ultima prova è impossibile anche per San Matteo l’Imperatore? (…)