Barbara Spinelli: l’approdo della “profonda sintonia” è la costituzione di Davos

a cura di Antonio Sansonetti
Pubblicato il 23 Gennaio 2014 - 06:30 OLTRE 6 MESI FA
Barbara Spinelli: l'approdo della "profonda sintonia" è la costituzione di Davos

Matteo Renzi ospite a Porta a Porta (LaPresse)

“Chiaro è però l’approdo (della “Grande Trattativa“, ndr): l’Italia deve essere bipolare, bipartitica, e i governi non destabilizzabili da coalizioni insidiose. Un’ambizione legittima, se l’Italia politica fosse davvero divisa in due. Ma è divisa in tre: la crisi ha partorito Grillo. Semplificare quel che è complesso è la molla di Berlusconi, di Renzi, di Letta, anche del Colle. Il fine è un comando oligarchico, non prigioniero delle troppo frammentate volontà cittadine. La soglia elettorale dell’8 per cento per i partiti solitari è una mannaia. Grillo non temerà concorrenti.

Nel suo ultimo libro, Luciano Gallino dà un nome alla nuova Costituzione cui tanti tendono: la chiama costituzione di Davos. Il termine lo coniò in una riunione a Davos Renato Ruggiero, ex direttore dell’Organizzazione mondiale per il commercio: «Noi non stiamo più scrivendo le regole dell’interazione tra economie nazionali separate. Noi stiamo scrivendo la costituzione di una singola economia globale».

Un obiettivo non riprovevole in sé (anche Kant l’immaginò), se lo scopo non fosse quello di «proteggere un’unica categoria di cittadini, l’investitore societario globale. Gli interessi di altre parti in causa — lavoratori, comunità, società civile e altri i cui diritti duramente conquistati vennero finalmente istituzionalizzati nelle società democratiche — sono stati esclusi» (Gallino, Il colpo di Stato di banche e governi, Einaudi 2013)”.

Barbara Spinelli, “La fiaba moderna della grande trattativa”, Repubblica, 22 gennaio 2014.