Benedetto Longo, medico precario a Roma arriva primo in tutta Europa

di Redazione Blitz
Pubblicato il 2 Giugno 2015 - 07:32 OLTRE 6 MESI FA
L'articolo del Fatto Quotidiano

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ROMA – Benedetto Longo, 37 anni, è un medico di Crotone specializzato in Chirurgia ricostruttiva della testa, del collo e della mammella e nel ramo dell’innovazione tecnologica in campo chirurgico. Benedetto Longo, 37 anni, in Italia è un medico precario con contratto in scadenza il prossimo 30 giugno. Bendetto Longo, precario in Italia, ha elaborato uno studio per la ricostruzione della lingua che è stato annoverato tra i 30 più innovativi del mondo.

Questa la storia di Benedetto Longo raccontata da Virginia Della Sala del Fatto Quotidiano: (…) Il suo contratto all’ospedale Sant’Andrea di Roma scade il 30 giugno. “In Italia è un disastro, un disastro. Se non avessi avuto il supporto del mio professore Fabio Santanelli di Pompeo, che è a capo del reparto, non avrei avuto l’opportunità di arrivare a questo traguardo. Sarebbe stato impossibile. Senza il sostegno di un sistema forte, che dia possibilità di crescere professionalmente, restano solo i professori e i luminari. Persone che si accorgano di qualità e meriti e che decidano di promuoverti e supportarti nonostante le difficoltà”.

Benedetto ha, con il Sant’Andrea di Roma, un contratto a progetto in scadenza. Ovviamente, spiega, riesce a vivere (con due figli piccoli) solo grazie all’attività di libero professionista. Per contratto, gli spettano meno di mille euro al mese e per il rinnovo dovrebbe aspettare l’indizione di un concorso pubblico. Dice di sentirsi quasi costretto a esercitare la libera professione. “Nel settore pubblico, l’attività prevalente è la chirurgia ricostruttiva e io mi occupo proprio di microchirurgia ricostruttiva. Dà enormi soddisfazioni risolvere i problemi di chi è affetto da patologie. È sicuramente più soddisfacente del paziente che chiede il lifting facciale. C’è un contatto umano diverso: arricchisce, motiva e permette di offrire un servizio di maggiore utilità alla società. Che è la mia, quella italiana, fatta di eccellenze che, però, subiscono un sistema in crisi”.

Benedetto riconosce che l’azienda per cui si lavora tende comunque a essere consapevole dei meriti e del lavoro svolto. “Però i contratti sono sempre a tempo limitato. All’estero, pur essendoci la stessa precarietà, il trattamento economico è migliore. E ci si sente invogliati e supportati”.

I concorsi indetti in Italia non bastano a smaltire la folla di precari che si è formata in dieci anni di blocco delle assunzioni. Anche se, il 23 aprile, il Consiglio dei ministri ha emanato un decreto per la stabilizzazione dei precari della sanità. Le aziende sanitarie hanno un termine, il 2018, entro cui scegliere in maniera autonoma di indire concorsi nelle discipline dove ritengono abbiano bisogno di maggior supporto. “Spero che lo facciano presto – spiega Longo– per me e per tanti altri giovani talenti della medicina. Ogni anno aumentano gli specialisti che preferiscono andare a lavorare all’estero. Io, invece, sono tornato perché voglio raggiungere qui i miei obiettivi, amo l’Italia, nonostante tutte le difficoltà. Sono italiano, sono orgoglioso di esserlo e ho intenzione di promuovere nuove tecniche e nuove ricerche nel mio Paese”.