Berlusconi, Geithner e la trama Ue anti Cav. Forza Italia: “Fu un golpe”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 14 Maggio 2014 - 10:01 OLTRE 6 MESI FA
Berlusconi, Geithner e la trama Ue anti Cav. Forza Italia: "Fu un golpe"

Berlusconi (LaPresse)

ROMA – La fonte è decisamente autorevole, nonché informata. Per questo le memorie di Tim Geithner, ex segretario al Tesoro americano, affidate ad un libro appena uscito, fanno molto rumore. E creano un grosso caso politico, fornendo argomenti a Berlusconi quando denuncia il “colpo di Stato” avvenuto ai suoi danni nel 2011, che lo vide dimettersi e passare la mano a Monti.

Geithner racconta infatti che in quel drammatico autunno, quando la crisi aveva portato l’euro a un passo dal fallimento, venne avvicinato da “alcuni funzionari europei” che gli proposero un piano per far cadere il premier italiano: “Volevano che noi rifiutassimo di sostenere i prestiti del fondo monetario all’Italia, fino a quando non se ne fosse andato». Una richiesta giudicata inaccettabile dal ministro, come del resto dallo stesso Obama che — assicura Geithner — fu informato ma «per quanto sarebbe stato utile avere una leadership migliore in Europa, non potevamo coinvolgerci in un complotto come quello: “Non possiamo avere il suo sangue sulle nostre mani””.

Scrive Paola Di Caro sul Corriere della Sera:

Parole molto forti, che vanno almeno a confermare quello che comunque era apparso molto chiaro già all’epoca dei fatti: in un nuovo governo che prendesse decisioni drastiche sul piano economico, in Europa, speravano e contavano in molti. E però, la parola «complotto» fa ovviamente insorgere Forza Italia, fa scattare la solidarietà degli ex alleati dell’Ncd ma non smuove ufficialmente il governo, visto che Renzi liquida il caso — «per Berlusconi è il diciassettesimo complotto dall’inizio dell’anno» — e il ministro degli Esteri Federica Mogherini, dagli Usa dove è in visita, si limita ad un «la questione riguarda il passato e ci ricorda come l’Italia abbia attraversato stagioni difficili».

Ma il versante forse più clamoroso è un altro. Se infatti dall’America non arrivano prese di posizione ufficiali (ci si limita a un «no comment»), dai vertici europei fonti qualificate sentite dall’Ansa assicurano che «Geithner si è riferito a qualcun altro, certamente non alle istituzioni Ue» che, in particolare a Cannes, «hanno difeso l’indipendenza dell’Italia» e «non volevano che andasse sotto amministrazione controllata, come invece chiedevano gli Usa», che «insistevano perché l’Italia accettasse una linea di credito del Fondo monetario internazionale». E a tarda sera interviene la portavoce di Barroso, Pia Ahrenkilde, ricordando le parole pronunciate dal presidente della Commissione venerdì scorso a Firenze: «L’Italia era vicinissima all’abisso. Alcuni tentarono di metterla sotto la supervisione del Fmi, ma sarebbe stato un disastro. Noi siamo stati quasi soli a dire che non doveva succedere».
Insomma, si assiste anche a uno scontro tra vertici Usa ed europei, con i secondi che smentiscono le ricostruzioni del ministro. Il che non può certo bastare a Berlusconi, che insorge: «È la conferma di ciò che ho sempre sostenuto, cioè che c’è stata una precisa volontà di togliere di mezzo un premier democraticamente eletto che difendeva gli interessi del suo Paese e contrastava gli interessi sbagliati della Germania. Nel 2011 c’è stato un attacco a Silvio Berlusconi e alla sovranità e autonomia dell’Italia», insomma «un colpo di Stato», al quale certamente non partecipò Obama che «con me si comportò bene».

Su questa linea, fin dal mattino tutti gli azzurri hanno sfornato una batteria di dichiarazioni indignate e non solo. Il capogruppo al Senato Paolo Romani, infatti, chiede «con forza un’indagine parlamentare seria, profonda e meticolosa per fare piena luce sull’intera vicenda». E il collega alla Camera Renato Brunetta si rivolge per lettera direttamente al capo dello Stato perché operi affinché «la dignità nazionale e la sovranità italiana siano riscattate attraverso un completo chiarimento di queste vicende e l’individuazione dei responsabili di questa macchinazione che umilia la democrazia e il popolo italiano».