Caos Bertolaso, furia Berlusconi: Salvini fatto pagliacciata

di Redazione Blitz
Pubblicato il 29 Febbraio 2016 - 12:32 OLTRE 6 MESI FA
Caos Bertolaso, furia Berlusconi: Salvini fatto pagliacciata

Caos Bertolaso, furia Berlusconi: Salvini fatto pagliacciata. Il gazebo delle ‘primarie leghiste’

ROMA – Caos Bertolaso, furia Berlusconi: Salvini fatto pagliacciata. Una pagliacciata. Così Silvio Berlusconi boccia senza mezzi termini le “primarie” che la Lega sta organizzando a Roma per il candidato sindaco. Non si tratta, ovviamente, di vere e proprie primarie ma di sondaggi tra i potenziali elettori di centro destra realizzati con una raccolta di consensi in alcuni gazebo disseminati per la città. Ma da questi gazebo esce un quadro chiaro: per gli elettori di centrodestra il candidato giusto sarebbe uno tra Alfio Marchin e Francesco Storace. Guido Bertolaso, invece, è in fondo alla lista delle preferenze di chi ai gazebo si è presentato.

Sia chiaro, il voto vale fino a un certo punto visto che non c’è una rete di controllo e nulla impedisce a un elettore particolarmente interessato al suo candidato di votare in più gazebo. Anche per questo, racconta su La Stampa, Amedeo Lamattina, Berlusconi è inferocito con Salvini. Lo giudica “inaffidabile” in una coalizione proprio per lo strappo su Bertolaso e giudica l’operazione una “pagliacciata”. Scrive Lamattina:

Matteo sta diventando inaffidabile». Berlusconi aspetta di sentire Salvini – che ha convocato una conferenza stampa per oggi alle 13 – bocciare definitivamente la candidatura di Bertolaso a Roma e sponsorizzare il nome più votato nei gazebo. Una sorta di primarie, un referendum per affossare l’ex capo della Protezione civile. «Una pagliacciata» secondo l’ex Cavaliere perché Matteo saprebbe già chi è il vincitore. Dai primi scrutini informali emerge un testa e testa tra Marchini e Storace; segue Pivetti. Distanziati e ultimi Bertolaso e Rampelli.

I comitati Noi con Salvini parlano di grandissimo successo, di quasi 12 mila votanti. E Salvini di «una bella partecipazione andata oltre le aspettative: da domani offriamo agli alleati tante idee da valutare». I Fratelli d’Italia, che hanno mandato in giro militanti a monitorare alcuni gazebo, dicono che le stesse persone hanno votato una volta in ogni seggio: per non parlare di extracomunitari e cinesi. «Quelli che si sono messi in coda per votare Pi-vet-tin», ironizza Maurizio Gasparri. Eppure il senatore di Fi dovrebbe essere il più contento se la Lega alla vaccinara indicasse Marchini: lui e molti altri azzurri romani hanno sempre tifato per l’imprenditore. Odiato invece da Meloni e dal suo uomo forte nella capitale Fabio Rampelli, che definisce Marchini un «trafficone» che starebbe dietro una serie di società con conti correnti nei paradisi fiscali.

Il rischio, spiega sempre Lamattina, è che Salvini prenda sul serio l’esito del voto dei gazebo facendo così deflagrare lo scontro nel centrodestra:

Se, come tutto lascia immaginare, Salvini oggi dovesse dire «i romani hanno scelto Marchini (o Storace) e bocciato Bertolaso», il terremoto raggiungerà il grado più alto della scala Mercalli. E Berlusconi potrà confermare quello che sta dicendo in questi giorni: «Matteo sta diventando inaffidabile, non è capace di stare in coalizione, mentre Giorgia ha saputo mettere al primo posto l’interesse del centrodestra». Una rasoiata, un giudizio che non è scappato dalla bocca di Silvio Berlusconi a caso. Avere messo in discussione l’unità proprio a Roma e la possibilità di vincere nelle due più grandi città d’Italia, è considerato dall’ex premier una «cosa assurda». Berlusconi si è chiesto: cosa succede se nel 2017 o nel 2018, quando ci saranno le elezioni politiche, facciamo un accordo sul listone unico e poi Salvini lo manda all’aria?