Case occupate, così lo Stato aiuta il racket

di Redazione Blitz
Pubblicato il 1 Dicembre 2014 - 09:33 OLTRE 6 MESI FA
Matteo Renzi

Matteo Renzi

ROMA – “Caduti sul traguardo come Dorando Pietri alle Olimpiadi di Londra – scrive Enrico Silvestri del Giornale – appena gli sgomberi sembrava stessero dando risultati pratici, drastica diminuzione delle occupazioni abusive, arriva la legge delega che depenalizza il reato. In pratica invadere «terreni o edifici» diventerà un semplice illecito amministrativo. E ora il ministro dell’Interno Angelino Alfano si appresta a varare i decreti attuativi che spunteranno definitivamente ogni arma contro il racket delle case pubbliche”.

L’articolo di Enrico Silvestri: Perché deve essere chiaro che nella maggior parte dei casi, dietro le occupazioni di case pubbliche ci sono vere e proprie organizzazioni che gestiscono l’«assegnazione» clandestina degli alloggi. Piccoli e grandi «racket» in grado di offrire l’appartamento «chiavi in mano» e con tutti i vari accessori. Vale a dire con cifre oscillanti tra i 1.000 e i 2.000 euro l’«assegnatario» viene accompagnato sino alla porta, sfondata e sostituita con una nuova. Spesso sono appartamenti sfitti, spesso di anziani ricoverati in ospedale. E all’abbisogna ci sono anche i «figuranti», appunto donne incinte e bambini da esibire all’arrivo della polizia.

In questo modo a Milano si era arrivati a punte di una decina di occupazioni al giorno. Con gli inquilini sempre più spesso minacciati affinché non denuncino l’occupazione. La situazione è via via degenerata, portando a poco meno di 7mila il numero delle case, con interi condomini in mano alla criminalità. Spesso infatti gli occupanti sono delinquenti comuni che usano il palazzo come covo e le cantine come deposito di refurtiva. E senza nemmeno pagare le utenze, perché si allacciano ai contatori condominiali (…)

L’articolo di Libero: Matteo Renzi vuole depenalizzare il reato di occupazione abusiva. Anzi, l’ha già fatto: con la legge delega 67 del 28 aprile scorso. In un ritaglio nemmeno troppo nascosto della norma, approvata la scorsa primavera da Camera e Senato e già pubblicata in Gazzetta ufficiale, si scopre che tra i reati depenalizzati c’è il primo comma dell’articolo 633 del codice penale.

«Si tratta della norma attraverso la quale una società come Aler, la partecipata di Regione Lombardia che gestisce un patrimonio immenso di case popolari, può effettuare gli sgomberi in caso di occupazioni abusive».

Il governo vuole depenalizzare l’occupazione abusiva. Contro chi occupa si potranno fare solo cause civili, della durata media di 10 o persino 15 anni. Sembra una barzelletta, soprattutto alla luce dei recenti fatti di cronaca di cui Milano è stata protagonista. Solo due giorni fa la polizia ha tentato di buttare fuori da un appartamento, occupato illegalmente, una famiglia di romeni, padre madre e tre figli di cui due minorenni. Tempo poche ore e per via delle proteste dei comitati a difesa del diritto alla casa e della tensione con la polizia, gli occupanti hanno ripreso possesso della casa.

In futuro, chiunque prenderà possesso di una casa, di uno spazio pubblico come un giardino o privato come un negozio non rom-1potrà più essere sgomberato dalle forze dell’ordine. Ci si potrà limitare a denunciarlo al giudice in sede civile. Da lì scatterà la denuncia e per avere giustizia bisognerà attendere i tempi biblici dei tribunali civili nostrani. Si tratta di una svista o di un intento deliberato? Il segretario generale della Confederazione dei Giudici di Pace, Franco Pinardi, non ha dubbi: «La legge delega 67 è stata approvata sia dalla Camera sia dal Senato, non posso credere che non ne siano consapevoli – spiega il giudice – La proposta di depenalizzare l’invasione di terreni ed edifici, di fatto, nasconde una precisa volontà politica di legittimare questa invasione».

La legge delega in questione, del resto, non si limita a depenalizzare soltanto il reato di occupazione abusiva, il fatidico 633. «Si eliminano le conseguenze penali anche per il 632, che sanziona la deviazione delle acque – ricorda Pinardi – per cui chiunque potrà deviare canali o torrenti, senza poter essere perseguito in sede penale. Oppure il 631, che è l’articolo sulla variazione dei confini di un terreno».