De Agostini, la collezione è hi-tech. Claudio Plazzotta, Italia Oggi

di Redazione Blitz
Pubblicato il 4 Settembre 2014 - 12:04 OLTRE 6 MESI FA
De Agostini, la collezione è hi-tech. Claudio Plazzotta, Italia Oggi

De Agostini, la collezione è hi-tech. Claudio Plazzotta, Italia Oggi

ROMA – “De Agostini Publishing – scrive Claudio Plazzotta di Italia Oggi – scommette sui collezionabili tecnologici. E dopo il robottino Robi (un giochino che in un paio di anni è valso 100 milioni di euro di fatturato nel mondo), ora è la volta di Sky Rider drone, un drone da assemblare, 55 uscite e un costo finale attorno ai 900 euro”.

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Si parte con l’Italia, dove si prevede di vendere 20 mila copie del gioiellino ideato e realizzato da Pininfarina. L’obiettivo è ovviamente quello di diversificare i business dove è concentrata la società guidata dall’a.d. Alessandro Belloni, che nel 2014 chiuderà con un fatturato attorno ai 430 mln di euro e un mol di 22 mln, entrambi in linea col 2013.

Se, infatti, le collezioni più tradizionali sono ancora lo zoccolo duro di De Agostini Publishing, con successi come Esplorando il corpo umano (42 milioni di copie solo in Italia in 25 anni), Gli animali della fattoria (13 milioni di copie in 18 paesi), Gli animali del bosco (5 milioni di copie in tre paesi), o le novità Gli animali della preistoria o Clock il tuo orologio da tavolo, ci sono poi nuove aree da sviluppare: le bustine in edicola; l’e-commerce su sei-sette paesi dove ci sono appassionati di assemblaggio macchine, aerei, droni, molto specialistico ma con alta redditività; lo sviluppo delle brand extension, per generare più royalties. Per esempio, spiega Belloni, «Robi diventerà un vero e proprio brand, e in autunno usciranno altri prodotti a marchio Robi, più piccoli e di più basso prezzo.
Il nostro obiettivo è infatti completare tutto lo sfruttamento di un brand, facendo merchandising sia con nuovi prodotti, sia realizzando serie tv da veicolare sui canali Super, DeaKids o Discovery, usando pure le sinergie con la casa di produzione Zodiak di De Agostini. Lo stesso avverrà con i prodotti Magiki, Egyxos o Animali della preistoria».

Anche se il mondo è in crisi economica, i collezionabili sembrano non soffrire più di tanto: «Il collezionabile tiene, è un business resistente, si possono ancora fare 90 lanci all’anno, e 30 prodotti nuovi. Certo è un mercato molto maturo, del quale De Agostini controlla una quota del 56%. Il mercato italiano, nel suo complesso, è migliorato, meno lanci ma più qualificati. Noi abbiamo proseguito nel contenimento dei costi, nella riduzione dei lanci, nella nostra partnership con Mondadori. E ora siamo sui 55-60 mln di fatturato sulla penisola, in crescita rispetto ai 40 mln di un paio di anni fa. Questo soprattutto grazie al successo delle bustine e dei collezionabili. È un privilegio operare sul mercato globale, e non dipendere solo da un paese. Noi siamo stati bravi ad anticipare i trend, sia con il nail, sia col cake design, e siamo stati avvantaggiati dal rallentamento dell’editoria periodica che ha lasciato spazi in certi segmenti, smettendo di presidiarli».

Le operazioni di De Agostini publishing, guidate dall’Italia, hanno poi basi a Tokyo (che sovraintende a Giappone e Asia, un’area che vale 150 mln di euro di fatturato e un alto margine), Mosca (area Russia, Ucraina, Bielorussia, Kazakistan, Polonia, 120-130 mln di fatturato, media marginalità) e Londra (Uk, Germania, Scandinavia, Usa, 120-130 milioni, basso margine a causa degli alti costi della pubblicità e della distribuzione). «Negli Usa», spiega Belloni, «siamo in fase di test, facciamo e-commerce. Nell’area del Golfo abbiamo solo licenze sporadiche, non è una nostra priorità. Mentre in Cina stiamo lavorando bene con l’e-commerce attraverso Tmall».

Certo, il privilegio di giocare sullo scacchiere globale espone però ai rischi cambio e agli scossoni geopolitici. Si pensi alla crisi giapponese post tsunami nel marzo del 2011, all’indebolimento dello yen, o alle attuali tensioni tra Russia e Ucraina, con svalutazioni delle rispettive monete.

Per questo non bisogna perdere di vista il mercato europeo, che è in fase di ripresa. «La collezione del robottino Robi verrà completata da circa 10 mila famiglie in Italia», dice Alessandro Lenzi, numero uno De Agostini Publishing per Italia e Sud Europa, «ed è un prodotto che ha dato un grande aiuto in termini di posizionamento a De Agostini, rinfrescando il settore dei collezionabili. Siamo pronti per il debutto di Robi nel Regno Unito e per il secondo lancio in Giappone. E alla fine Robi farà oltre 100 milioni di fatturato a livello retail nel mondo».

Quanto, infine, a Sky Rider drone «è un prodotto tutto italiano, sviluppato, come detto, con Pininfarina. L’Italia è il primo paese in cui Sky Rider sarà lanciato. Si tratta di un vero drone», aggiunge Lenzi, «che vola, realizza video, scatta foto. L’Enac-Ente nazionale per l’aviazione civile, di recente, ha emanato regolamenti che disciplinano sia la tutela della privacy, sia le modalità di guida. Il prodotto si colloca tra i radiomodelli ludici non professionali. Quindi si può usare in luoghi pubblici, spazi aperti lontani da auto e persone. Si guida a vista, e non sono necessarie patenti. Peraltro il drone, che è dotato di gps, torna indietro da solo quando sente il segnale radio debole o quando stanno per scaricarsi le batterie».