Decretino? Solo un micro spostamento di fondi. Meglio di niente. Ma che fanfara

Pubblicato il 16 Giugno 2012 - 10:47 OLTRE 6 MESI FA

Il fronte dei giornali è diviso in due. A chi credere?

Da una parte: Corriere della Sera: “Ottanta miliardi per la crescita”; Repubblica: “Sviluppo, la legge vale 80 miliardi”; Stampa: “Tagli e vendite. Un piano di sviluppo da ottanta miliardi”; Messaggero: “Sviluppo, decreto da 80 miliardi”; Mattino: “Bonus edilizia, incentivi e tagli”.

In mezzo il Sole 24 Ore: “Cosa cambia per casa, imprese, fisco” e “Un buon segnale, da rafforzare”, integrati da dettagli su “tutte le misure previste per la crescita”, “gli interventi per la casa”, “un filtro per l’appello nei processi civili”, “Cdp rileva per 10 miliardi Fintecna, Sace e Simest”. E Italia Oggi: “Si riparte dal mattone”. Nessuno ha la crudeltà di ricordare che ci aveva provato anche Berlusconi, esattamente tre anni fa, ma nessuno ha ristrutturato né ampliato casa se non ne aveva bisogno e in mancanza di soldi per crisi. Vuoi farmi uscire dalla crisi? Dammi i soldi, non mi dire spendi, che ti faccio lo sconto anche di metà.

In mezzo anche il Secolo XIX che al titolo principale, asettico: “Cura – Monti per la crescita” affianca un commento un po’ critico: “Il solito brodino all’italiana”.

Decisamente freddo il Manifesto: “Un decretino e tanti tagli”.

Negativo il Fatto, che dedica l’apertura alla trattativa Stato-Mafia di vent’anni fa e mette in basso il decreto per lo sviluppo dei prossimo venti con questo titolo: “Passera, ideona-sviluppo: la Salerno-Reggio Calabria. Pochi soldi dal Governo, qualche taglio alle poltrone”.

Spietato il Giornale: “I prof sono al verde. Il sotto-sviluppo. Giustizia, dismissioni e tagli: Monti promette 80 miliardi, ma le misure per la crescita sono un bluff”.

Esplicito Libero: “Il grande imbroglio. Il decreto sviluppo, 80 miliardi di balle”.

A leggere bene il Decreto sviluppo fino in fondo, all’articolo 61, che dettaglia le spese e la loro copertura, c’è da pensare che Libero abbia colto nel segno.

Gli 80 miliardi sono quelli che “vale la legge”, che vengono messi “in movimento”, come scrive Repubblica e Roberto Petrini non può trattenersi dall’osservare cje si tratta di un “effetto leva molto alto”, dato che le risorse finanziarie del provvedimento ammontano a soli 250 milioni l’anno (600 a regime)”. E Petrini pecca di bontà, perché fa finta di non vedere che i 240 milioni scritti all’art.61 dove si fanno le cifre sono previsti a partire dal 2014.

Affascinante l’uso dei tempi dei verbi sul Corriere della Sera: “Sull’obiettivo della crescita il Governo ha messo in moto 80 miliardi”. Forse era più corretto dire: spera di mettere in moto.

C’è poco d’altro. Giornale: “No al salva Penati. Sterzata Pdl: primarie e ultimatum sui giudici”. Repubblica: “Corruzione, ultimatum Pdl: Niente fiducia sui giudici”.

Messaggero: “Fmi: resta il rischio contagio. Ma l’Italia non è più sorvegliata”. Corriere della Sera: “L’Italia non è più sorvegliata speciale”.

Gazzetta dello Sport: “Incubo biscotto. Messaggio dalla Spagna: Fidatevi di noi. Lunedì contro la Croazia vogliamo vincere, è la nostra filosofia”. A farci paura ci pensa Prandelli: “Con l’Irlanda farò tre o quattro cambi, basterà l’1 a 0”.