Donald Trump. “Donne bianche e tute blu” dietro l’exploit, di Gianni Riotta

di Redazione Blitz
Pubblicato il 10 Novembre 2016 - 13:29 OLTRE 6 MESI FA
Donald Trump. "Donne bianche e tute blu", di Gianni Riotta

Donald Trump. “Donne bianche e tute blu”, di Gianni Riotta

ROMA – Donald Trump. “Donne bianche e tute blu” dietro l’exploit, di G. Riotta. Come è stato possibile sovvertire tutti i sondaggi e le proiezioni di analisti e media che davano una vittoria quasi certa alla Clinton? Come è possibile che le donne bianche (52%) abbiano votato per un candidato sguaiatamente machista e velatamente misogino? Perché operai e ceto medio impoverito hanno votato per un miliardario? si potrebbe continuare all’infinito ad elencare i mille perché di una elezione vissuta come uno choc mondiale.

Gianni Riotta su La Stampa prova a mettere ordine in quel garbuglio di motivazioni – sociali, economiche, culturali – all’origine dell’inatteso exploit di Donald Trump. In sintesi: lavoratori e le classi meno istruite hanno spinto Donald, più abile a parlare dei temi ignorando i sondaggi e i freddi algoritmi compulsati da Big Data.

I Big Data, le rilevazioni statistiche derivate dai social media, i trend, i sondaggi, le mail degli elettori, vengono combinate da algoritmi in «files», elenchi, di persone e posizioni, cui si assegnano dei voti, Molto vicino a votarci, oppure, Mai ci voterà. Hillary Clinton ha usato questa tecnica, decidendo giorno per giorno che dichiarazioni fare, dove parlare e dove no, quali temi sollevare. Il risultato, assente la carismatica personalità di Barack Obama, è stata una campagna noiosa, senz’anima che non ha riscaldato la base democratica, né mobilitato i neri, gli ispanici, i giovani del socialista Sanders e Clinton è mancata, negli stati cruciali, la spinta decisiva per vincere. (Gianni Riotta, La Stampa)

Trump non ha seguito invece stregoni e guru dei sondaggi, scegliendo i temi senza curarsi del bilancino quotidiano dei consensi. Temi forti diretti a una fascia di elettorato bianco che non legge i giornali, né si fida più delle cosiddette èlite.

Dove la campagna di Trump fa terra bruciata è tra i maschi bianchi senza laurea. Un bollettino di guerra per i democratici, New Hampshire +18, Colorado +21, Arizona +22, Wisconsin +24, Michigan + 31, Georgia + 64, North Carolina +40, Florida +34… Davanti a questa offensiva bianca, ogni resistenza che Hillary ha frapposto con la sua coalizione di laureati (in partenza 50% dell’elettorato), donne e minoranze, s’è sbriciolata. Malgrado le accuse di molestie sessuali e i modi molto maschilisti Trump ha umiliato le speranze della prima donna Presidente anche nell’elettorato femminile bianco, vincendo 52 a 48. (Gianni Riotta, La Stampa)

Si è realizzata dunque la profezia di Samuel Huntington (non quella sulla fine della storia sotto l’egemonia definitiva degli Usa) citato da Riotta.

«Le forze che stanno scuotendo il centro della cultura americana e del suo credo potrebbero generare un movimento bianco per rilanciare l’identità etnica e razziale, temi che sembravano obsoleti. Si creerebbe così un’America, che potrebbe escludere, espellere o reprimere altri gruppi razziali, etnici e culturali. L’esperienza storica contemporanea – concludeva il conservatore Huntington – suggerisce che è molto probabile che quando un gruppo etnico-razziale, già dominante si sente minacciato dall’ascesa di altri gruppi reagisca, generando un paese intollerante, con alti livelli di scontro fra le comunità». (Gianni Riotta, La Stampa)