Effetto tassi, ad agosto migliorano i conti pubblici. Luca Cifoni, Messaggero

di Redazione Blitz
Pubblicato il 2 Settembre 2014 - 08:58 OLTRE 6 MESI FA
(foto d'archivio)

(foto d’archivio)

ROMA –  “Grazie alla riduzione della spesa per interessi migliora il fabbisogno dello Stato ad agosto – scrive Luca Cifoni del Messaggero – Quello che si è da poco concluso non è per la verità un mese particolarmente significativo per i conti pubblici, tuttavia l’andamento positivo è comunque una buona notizia per il governo impegnato a contenere sotto la soglia del 3 per cento del Pil il deficit di quest’anno”.

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Nel dettaglio, il fabbisogno si è fermato a 7,5 miliardi, contro i 9,4 dello stesso mese dello scorso anno. Complessivamente, nei primi otto mesi del 2014 il disavanzo ha raggiunto quota 50,4 miliardi, che sono sempre una bella somma ma 10,6 in meno rispetto al corrispondente periodo del 2013. Il ministero dell’Economia fa sapere che questo risultato è stato determinato da minori pagamenti dal bilancio dello Stato, tra cui quelli per interessi sul debito pubblico, mentre sul lato delle entrate gli incassi fiscali sono stati sostanzialmente invariati.

CAUTO OTTIMISMO

Il fabbisogno statale è un aggregato diverso dal deficit usato nelle statistiche europee, in quanto si tratta di un saldo di cassa che non comprende le amministrazioni locali ed altri enti pubblici. Naturalmente però è un discreto indicatore delle tendenze in atto. Dal ministero dell’Economia filtra un cauto ottimismo sulla situazione della finanza pubblica in vista di fine anno. Un contributo decisivo potrebbe arrivare proprio dalla spesa per interessi, che si sta riducendo in valore assoluto a seguito del livello storicamente bassissimo a cui sono scesi i rendimenti dei nostri titoli di Stato. Una situazione talmente favorevole da spingere negli ultimi mesi il Tesoro ad ingrossare più del necessario il debito pubblico. In altre parole si fa provvista per sfruttare i tassi favorevoli: una parte rilevante di quanto incassato dalle aste di Bot e Btp viene depositato sul conto di tesoreria presso la Banca d’Italia. A fine anno la spesa per interessi potrebbe risultare inferiore di almeno due-tre miliardi rispetto alle stime che erano state fatte nel mese di aprile. Di questa situazione più rosea il governo potrebbe prendere atto già a ottobre, con la prevista nota di aggiornamento del Def (Documento di economia e finanza). Un altro piccolo aiuto potrebbe essere rappresentato dalla revisione dei conti nazionali richiesta dal passaggio allo standard Sec 2010: da questa revisione operata dall’Istat si attende un incremento del prodotto al denominatore e quindi una discesa sia del deficit (minima) e soprattutto dello stesso debito pubblico.