Rassegna stampa. Fornero: “Meno tasse in busta paga”. Legge elettorale, accordo vicino

Pubblicato il 24 Agosto 2012 - 09:25 OLTRE 6 MESI FA
Il Corriere della Sera

In primo piano sui giornali di oggi le parole del ministro Elsa Fornero. Il Corriere della Sera: “Meno tasse in busta paga”. Anche le promesse sono un po’ troppe. Editoriale di Daniele Manca:

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“Il carico fiscale in Italia è insostenibile e la sua riduzione è uno dei nodi che ingabbiano le possibilità di rilancio del nostro Paese. Lo sanno i cittadini che ne subiscono pesantemente gli effetti e lo sa il governo. Tanti ministri ci hanno voluto ricordare l’amara realtà che ben conoscono lavoratori, artigiani e imprese. Su tasse ed evasione si è espresso domenica il premier Mario Monti. Lunedì il ministro Passera ha evocato misure per ridurre le troppe imposte definite una zavorra.
La catena degli interventi e in qualche caso promesse, che chissà se si potranno mantenere, è continuata ancora ieri. Questa volta è stato il ministro del Welfare Elsa Fornero a sottolineare l’anomalia e il record negativo del cuneo fiscale italiano: vale a dire la differenza fra il costo del lavoro (alto) pagato dalle imprese e la retribuzione netta (bassa) ricevuta dai lavoratori”.

Dai rifiuti alla ferrovia. Acerra diventa simbolo di un Paese paralizzato. L’inchiesta di Sergio Rizzo:

“L’ha detto il ministro dell’Ambiente Corrado Clini e l’ha confermato il governatore della Campania Stefano Caldoro: dietro il rogo di Acerra si scorge la mano della criminalità organizzata. L’incendio delle 3 mila «ecoballe» di rifiuti destinate all’inceneritore è servito a farne sparire il contenuto? Oppure è un segnale «che non sappiamo comprendere», come ha dichiarato Caldoro?
E quale segnale è invece quello della ferrovia che avrebbe dovuto passare da Acerra e per cui, a quanto pare, ora si dovrà cambiare progetto? Si tratta, ha detto Fabrizio Barca ad Antonella Baccaro del Corriere, di una «linea che deve favorire il collegamento tra i principali poli industriali del territorio, che rappresentano il 55 per cento dell’intero settore della meccanica del Sud Italia». Un’opera strategica, dunque. E nonostante sia stato «fatto in modo che qualsiasi decisione venga presa in merito nella Conferenza dei servizi, l’iter non si blocchi» a causa delle opposizioni materializzatesi contro l’attraversamento della città perché, ha aggiunto il ministro della Coesione territoriale, «se entro il centinaio di giorni previsti il tracciato non verrà approvato, scatterà automaticamente quello alternativo, che è già varato», la domanda è più che lecita”.

Legge elettorale, ultime scintille. Ma l’accordo è (quasi) fatto. Scrive Alessandro Trocino:

“Nuova legge elettorale entro ottobre e legge di stabilità. E — ma non è detto, perché il Pdl resta più favorevole a una scadenza naturale della legislatura — scioglimento delle Camere anticipato. Sarebbe questa la road map alla quale stanno lavorando gli sherpa della maggioranza. Ipotesi che però incontra molti ostacoli, anche perché, se un accordo sui principi base della legge elettorale sembra ormai raggiunto, molto resta da definire e non soltanto nei dettagli. E così, se il pd Enrico Letta è ottimista e annuncia che l’«accordo è a portata di mano», come ripeterà anche oggi al Meeting di Rimini, Fabrizio Cicchitto lo frena, criticando gli «annunci intempestivi che rischiano solo di complicare le cose».
Punto fermo di un quadro fortemente mobile è l’avvio del percorso parlamentare, con la deadline di mercoledì, al comitato interno della commissione Affari costituzionali. L’accordo-scambio raggiunto tra gli sherpa di Pd e Pdl prevede un premio di maggioranza al partito (come voleva il Pdl) e collegi (come voleva il Pd). Ma schermaglie, tatticismi, giochi di ruolo e di posizione si moltiplicano, complicando schema e variabili”.

La Repubblica

La Repubblica: “Fornero: meno tasse sul lavoro. Parla Bersani: Monti cambi passo, o l’Italia non si salverà dalla crisi”. Un giornale, le procure e il Quirinale. Editoriale di Ezio Mauro:

“Appena è nato il caso della trattativa Statomafia e del contrasto tra la Procura di Palermo e il Quirinale ne ho parlato più volte a “Repubblica domani”, davanti a due milioni e mezzo di utenti unici del nostro sito che trasmette ogni giorno (salvo il mese delle ferie) la riunione di redazione di “Repubblica”, con gli archivi a disposizione di tutti. Che cosa dicevo allora, ed era la fine di giugno? Quel che penso oggi e che riassumo qui.
Prima di tutto gli italiani hanno il diritto di conoscere la verità sulla trattativa Stato-mafia dopo vent’anni di nascondimenti, di menzogne e depistaggi.
Compito delle Procure non è scrivere la storia ma accertare gli illeciti. Bene, l’indagine della Procura di Palermo, indagando tutto ciò che si è mosso sotto la linea d’ombra delle legalità, può aiutarci a capire cos’è successo tra Stato e crimine organizzato in anni terribili per la Repubblica, all’insaputa dei cittadini, senza alcuna discussione pubblica sulla trattativa, nessuna trasparenza, quindi senza nessuna assunzione politica di responsabilità”.

La crisi finanziaria. Intervista di Massimo Giannini a Pier Luigi Bersani:

Sento in giro molte preoccupazioni sul dopo Monti. Allora chiariamo subito un punto: qualunque ragionamento sul prossimo futuro deve partire dal presupposto che non vengano abolite le elezioni, magari su suggerimento di Moody’s. Se in Italia passasse l’idea che la politica non è in grado di tirarci fuori dalla crisi, noi ci porremmo automaticamente al margine delle democrazie del mondo”.

Il Giornale: “L’esperto fiscale di Ballarò nei guai per i fondi neri”. Scrive Gabriele Villa:

“Lo ricordavamo alle prese con pennarelli e lavagne, mentre spie­gava i complessi meccanismi di evasione delle società off shore du­rante le puntate di Ballarò . Oggi lo ritroviamo indagato per fondi neri nel filone dell’inchiesta della Guar­dia di finanza che riguarda Banca Intesa. Così il commercialista Lo­renzo Barbone, esperto fiscale del­la trasmissione condotta da Floris, è finito nei guai: è accusato di aver intascato 800mila euro in nero”.

La crisi infinita. Ci mancavano i guai. Editoriale di Paolo Guzzanti:

“Vale, riadattato, il vecchio scioglilingua: sopra la crisi Obama campa, sotto la crisi Obama cre­pa. Negli ultimi mesi il presidente degli Stati Uniti era ottimista: timidi ma evidenti segni di ripresa si stavano manifestando, lasciando intravedere la fine del tunnel. Poi il tunnel si è richiuso nel buio: il pa­rametro più importante, il numero dei jobs , i posti di la­voro, è in netto calo dopo una ripresina promettente ma effimera. E sul numero dei jobs si regola per prima la Bor­sa di Wall Street. Ora la tendenza s’inverte e Obama ri­schia di finire sotto la panca e Mitt Romney, il candidato repubblicano, vede lo spiraglio che potrebbe illumina­re una marcia lenta ma vittoriosa”.

Il Fatto Quotidiano: “Due aeroporti inutili da 4 miliardi di euro. Le ultime di Passera per uscire dalla crisi”. L’ostile Juventus. Editoriale di Marco Travaglio:

“Gentile John Elkann, Le scrivo da appassionato di calcio, ma soprattutto da juventino che aveva appena smesso di vergognarsi di esserlo dopo la dipartita di Moggi & C. grazie allo scandalo di Calciopoli. Ora, se possibile, gli juventini perbene, che hanno iniziato a tifare ai tempi di Boniperti, Trapattoni, Zoff, Scirea, Gentile, Cabrini, Tardelli, Platini, e anche di Conte, quando la società indossava un certo “stile”, sono costretti a vergognarsi ancor più di prima. Mai infatti, nemmeno negli anni bui di Calciopoli, la Juventus si era spinta a tanto: manipolava arbitri e campionati, ma non negava alla giustizia sportiva il diritto di fare il suo dovere”.

La Stampa: “Governo, il piano d’autunno. Oggi confronto fra premier e ministri”. Se si vota non vince nessuno. Editoriale di Fabio Martini:

“I leader politici già lo sanno e gli italiani lo sapranno presto: con la riforma elettorale in gestazione e oramai vicina al traguardo, tutto è stato calibrato per garantire due obiettivi minimali. Comunque vadano le elezioni, nessuno dei tre partiti di maggioranza avrà molto da perdere in termini di rappresentanza, mentre al più forte di loro sarà garantito un premio, ma non è affatto detto che l’additivo sia sufficiente per conquistare la maggioranza dei seggi in Parlamento”.

Esteri. India, il monsone è in ritardo. Nel Nord suicidi tra i contadini. Il reportage di Alessandro Ursic:

“Nel solo Stato nord-occidentale del Gujarat, ad agosto undici contadini si sono tolti la vita: campi che in questa stagione dovrebbero essere di un verde rigoglioso si ritrovano bruciati dal sole, e molte famiglie rurali faticano a far abbeverare le vacche, unico loro patrimonio. In India è di nuovo siccità: la terza in un decennio, per colpa di un monsone arrivato tardi. Colpa del Niño, dicono i meteorologi, che fino all’inverno porterà temperature calde e piogge scarse nell’emisfero Nord. L’estate torrida e secca in varie zone del mondo ha già fatto schizzare i prezzi dei cereali a livelli record”.

Il Sole 24 Ore: “Germania e Usa, segnali di frenata”. Se Berlino si guarda dentro. Editoriale di Carlo Bastasin:

“Chi è in contatto in questi giorni con i vertici del Governo tedesco non ha la sensazione che sia in corso uno scontro tra falchi e colombe, come viene invece comunemente descritto dai giornali internazionali. È anzi colpito dall’assenza di pathos nei confronti dell’eurocrisi rispetto a solo pochi mesi fa. E non è detto che questo clima sia più costruttivo. Ministri e negoziatori di Berlino trasmettono la convinzione che l’ipotesi dell’abbandono o di una rottura della moneta unica sia uscita dagli scenari plausibili. Secondo alcuni il rischio di break-up dell’euro si è del tutto dissolto benché la crisi sia tutt’altro che terminata”.

L’agenda per la crescita. La fase 2 parte dalla digitalizzazione. Articolo di Eugenio Bruno:

“Il primo atto post-ferie del governo Monti sarà all’insegna della digitalizzazione. Con un provvedimento ad ampio raggio su agenda digitale, start up, ricette on line, e-learning per i dipendenti pubblici, smart cities che dovrebbe vedere luce entro la prima metà di settembre. La decisione dovrebbe essere presa dal Consiglio dei ministri odierno che fisserà le tappe dell’agenda per la crescita da qui alla fine della legislatura. Riprendendo il brainstorming interrotto il 10 agosto scorso per la scarsa preparazione di alcuni protagonisti”.

Il Secolo XIX: “Fornero: tagliamo le tasse in busta paga. Il ministro: ho un piano. Ma i soldi non ci sono”. Cronaca: “Allarme di Ilmeteo.it. L’Arpal: piogge normali. Lite fra meteorologi”.

Il Messaggero: “Fornero: meno tasse sul lavoro. Via al piano su giovani”. Perché mettere al centro i talenti. Editoriale di Antonio Golini:

“Sta per entrare in vigore la legge che autorizza la costituzione senza spese di società a responsabilità limitata costituite da imprenditori sotto i 35 anni. Si tratta certamente di un provvedimento interessante e significativo, che mira a incentivare fortemente l’iniziativa imprenditoriale dei giovani, anche se, diciamolo subito, temiamo non risolutivo per la loro occupazione. Facilitare la costituzione di imprese create e condotte da giovani è questione di primaria importanza, dal momento che la disoccupazione giovanile, tra i 15 e i 34 anni, ha superato soglie allarmanti e non è quindi sostenibile, né per i giovani, né per le loro famiglie, né infine per l’intera società, che ovviamente sui giovani si deve fondare per assicurare la propria sopravvivenza. Senza i giovani e il loro lavoro l’intera società non sopravvive a lungo perché pregiudica il suo futuro”.