Emanuela Orlandi, Dany Astro: “La incontrai nel 2012”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 6 Maggio 2015 - 09:53 OLTRE 6 MESI FA
Emanuela Orlandi, Dany Astro: "La incontrai nel 2012"

Emanuela Orlandi

ROMA – All’indomani della notizia della richiesta di archiviazione dell’inchiesta sul caso legato a Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, dalle stesse carte firmate dal procuratore di Roma Giuseppe Pignatone spunta una novità tenuta segreta, e per molti aspetti sorprendente.

“Incontrai una persona che riconobbi in Emanuela Orlandi. Era il 2012, mi trovavo in Francia…”. Questa rivelazione, mai emersa in passato, era finita nell’istruttoria del procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo, che è stato poi estromesso dall’indagine, e alla fine si è rifiutato di firmare l’atto di archiviazione “in dissenso” con il suo capo.

Come riporta Fabrizio Peronaci sul Corriere della Sera,

è stata Dany Astro, nata in Argentina 33 anni fa, compagna dell’indagato e reo confesso Marco Fassoni Accetti, l’uomo che ha fatto ritrovare un flauto forse appartenuto alla “ragazza con la fascetta” e che si è autoaccusato di aver preso parte al rapimento nell’ambito di una guerra tra fazioni ecclesiastiche al tempo della Guerra Fredda, a riferire quanto la riguardava a Palazzo di giustizia.

“Sono legata sentimentalmente a Marco Accetti dal 2001, dopo averlo conosciuto durante una visita a scopo turistico in Italia – ha messo a verbale la giovane, laureanda in Storia dell’arte alla Sapienza -. Intendo riferire un fatto di cui sono a conoscenza per averlo vissuto personalmente. Nel 2012, in seguito alla morte di un importante uomo politico, Marco mi incaricò di recarmi a Parigi per consegnare una lettera a un personaggio arabo, presso la moschea centrale della capitale francese”.

La notizia, fin qui, era in parte trapelata.

Fassoni Accetti aveva infatti indicato il paese transalpino come possibile rifugio della Orlandi, ma limitatamente al 1984, pochi mesi dopo il sequestro. Nessuno degli investigatori aveva mai immaginato che potesse essere ancora lì, in tempi recenti. E invece… «Dopo aver consegnato la lettera alla moschea parigina – ha aggiunto Dany Astro, agli atti identificata con il nome completo di Daniela Silvana, nata a Rio Tersero il 19 maggio 1982 – incontrai tre donne, che misi in contatto con Marco. Una delle tre la riconobbi come Emanuela Orlandi»., dalle stesse carte firmate dal procuratore di Roma Giuseppe Pignatone spunta una novità tenuta segreta, e per molti aspetti sorprendente. «Incontrai una persona che riconobbi in Emanuela Orlandi. Era il 2012, mi trovavo in Francia…». Questa rivelazione, mai emersa in passato, era finita nell’istruttoria del procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo, che è stato poi estromesso dall’indagine, e alla fine si è rifiutato di firmare l’atto di archiviazione «in dissenso» con il suo capo.

Dany Astro, tra l’altro, abita con Marco Fassoni Accetti in via Tripoli, sulla Nomentana, ed è facilmente raggiungibile. Non valeva la pena tentare di accertare la verità in un pubblico dibattimento, mandando il fotografo a processo, per verificare e approfondire il racconto della giovane e i numerosi altri elementi emersi?

«Non posso escludere che le ragazze siano ancora vive. Lo erano fino all’inizio del 1984 e poi mi fu detto che erano state fatte riparare all’estero, la Orlandi in Francia e la Gregori in Svizzera, insieme con un ragazzo di cui si era innamorata», dichiarò Fassoni Accetti, nel primo interrogatorio di fronte a Capaldo, nel 2013. Adesso emerge che un anno prima la sua compagna avrebbe creduto di riconoscere la figlia del messo pontificio, ormai donna adulta, di 44 anni, a Parigi. Ma chi era il politico la cui morte avrebbe suscitato la “missione” in Francia? Tra quelli chiamati in causa nel caso Orlandi-Gregori, Giulio Andreotti va scartato in quanto defunto nel 2013, mentre, un anno prima, morì il presidente emerito della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, che aveva lo studio nello stesso complesso di S. Apollinare in cui Emanuela andava a scuola di musica.