Enrico Letta ha deluso Berlino, Roberto Giardina per Italia Oggi

di Redazione Blitz
Pubblicato il 26 Novembre 2013 - 17:28 OLTRE 6 MESI FA
Enrico Letta ha deluso Berlino, Roberto Giardina per Italia Oggi

Enrico Letta ha deluso Berlino, Roberto Giardina per Italia Oggi

ROMA – Enrico Letta ha deluso Berlino. “Visto da Berlino – scrive Roberto Giardina su Italia Oggi – Letta ha sbagliato il suo approccio. Gli attacchi alla Germania vengono interpretati come una mossa populistica, alla Grillo, diretta all’opinione pubblica, dando la colpa, come di consueto, agli altri”.

Ecco l’articolo completo:

Letta perde la ribalta, a Berlino. Era l’ospite più atteso al convegno sullo sviluppo organizzato dalla Süddeutsche Zeitung all’Hotel Adlon, e venerdì sera il nostro premier ha tenuto il discorso più atteso, a cena. I trecento convitati gli hanno tributato un’autentica ovazione, riconosce il quotidiano di Monaco, ma gli applausi non bastano: i propositi di Letta per cambiare rotta all’Europa appena l’Italia prenderà la guida della Comunità il prossimo primo luglio, si scontreranno contro una difficile realtà.

I giornali tedeschi chiudono presto, prima di sera, e non c’era il tempo per un commento nell’edizione di sabato.

I domenicali sono in gran parte preconfezionati e, quindi, si è dovuto attendere il lunedì per la prima reazione. Piuttosto fredda e scontata, dopo gli attacchi del premier agli «ayatollah del rigore», cioè alla severa Frau Angela che «alla siciliana» ha ignorato le critiche giunte da Roma. Il silenzio è la peggior risposta per gli attacchi considerati di poco conto. In Sicilia e, a volte, anche a Berlino.

La Süddeutsche Zeitung, gentile ma fredda, al posto di Letta preferisce «der talentierte Herr Samaras», a cui riserva il titolo d’apertura su tutta la pagina. Almeno nella foto, il nostro premier rimane al centro tra il direttore del quotidiano Kurt Kister e il premier greco. Si riporta la difesa dell’Italia da parte di Letta, e la velata minaccia: «Se noi continueremo a chiedere solo aumenti delle tasse accompagnati da tagli, Beppe Grillo alle prossime elezioni supererà il 50 per cento», I tedeschi sbagliano il nome di Beppe, ma del successo del comico, offeso a suo tempo dallo sfidante alla Cancelleria, Peer Steinbrück è colpevole la Merkel?

Quanti voti gli avrà portato, il salvataggio del ministro Cancellieri, che per i tedeschi rimane inconcepibile? La Cancelliera chiede che vengano messi a posto i bilanci, ma lei non toccherebbe mai i diritti acquisiti dei pensionati, e non aumenterebbe a tappeto le tasse. Perché non ridurre le spese improduttive?

«Letta ha parlato come se l’Italia fosse già alla guida d’Europa», commenta la Süddeutsche, «e ha continuato a contraddire la Merkel. Lui ha idee differenti. Chi è il capo d’Europa? Si chiede e si risponde ironicamente: la risposta a Berlino non è facile ma se il potere dell’Europa si trova in Germania allora vogliamo partecipare anche noi alle elezioni tedesche». Letta chiede un’elezione diretta dei leaders europei, una richiesta legittima quanto ideale. Intanto che cosa fare subito?

Visto da Berlino, Letta ha sbagliato il suo approccio. Gli attacchi alla Germania vengono interpretati come una mossa populistica, alla Grillo, diretta all’opinione pubblica, dando la colpa, come di consueto, «agli altri».. Il premier Letta, nei giorni precedenti, era stato anche a Lipsia al congresso dell’Spd. Solo adesso a Roma scoprono che anche i socialdemocratici condividono la politica europea della Cancelliera. Ma sarebbe bastato leggere il loro programma elettorale. Nessun politico tedesco può rischiare di fare «regali» agli europei in difficoltà senza una sicura contropartita. Letta sostiene di non poter prendere misure per il rilancio e per l’occupazione se non si allenta la politica del rigore, ma a Berlino osservano che ci sono riforme vitali che non costerebbero nulla: quanti punti di Pil si perdono a causa di una legge elettorale che porta in Parlamento a un’eterna patta e quindi alla paralisi?

E una riforma che ristabilisca le vecchie regole secondo cui una legge non può essere retroattiva (rendendo inutili le leggi ad personam), e che ogni atto interrompe la prescrizione, renderebbe la giustizia più veloce. Gli investitori stranieri si tengono alla larga dal nostro paese nel timore di complicazioni giudiziarie e di procedimenti senza fine. La colpa ovviamente non è di Letta ma in Germania si guarda con rammarico e scetticismo verso un’Italia impotente, e che reagisce solo con insulti a Frau Angela.