Gabriella Bois e Agostino Ramella: Triathlon di coppia a 70 anni

di redazione Blitz
Pubblicato il 29 Agosto 2016 - 11:28 OLTRE 6 MESI FA

TORINO – Triathlon di coppia a 70 anni. Così Gabriella Bois e Agostino Ramella hanno festeggiato il loro anniversario di matrimonio: 73 anni lei, 75 lui, marito e moglie da 45 anni, hanno invitato amici e parenti a Cuneo. Ma non al solito pranzo di famiglia, bensì ad una gara di triathlon. In realtà, spiega Agostino al quotidiano la Stampa, “ci siamo sposati il 4 novembre, ma questo è il triathlon più vecchio del Piemonte, ci sembrava indicato per la circostanza. E poi oggi (28 agosto, ndr) è il mio onomastico”.

I due coniugi torinesi, classe 1943 Agostino e 1941 Gabriella, hanno cominciato a praticare l’estenuante staffetta sportiva dopo i 60 anni e non sono più riusciti a smettere. Come racconta Stefano Mancini sulla Stampa:

La passione sportiva, è scattata per curiosità. «Dopo 20 anni di gare di nuoto, qualcuna di podismo e una frazione in bici di staffetta ho voluto provare», racconta lei. Il marito, trascinato da lei e pungolato nell’orgoglio maschile, dopo un inverno in piscina a prepararsi l’ha seguita. «Nuotavo con la testa fuori dall’acqua e faticavo a finire una vasca di 25 metri, allora mi sono affidato a un maestro. Se ce l’ho fatta io, significa che è un’impresa alla portata di tutti». O quasi. Il triathlon è quella disciplina che tre amici americani alle Hawaii inventarono durante una serata alcolica, discutendo su quale fosse lo sport più faticoso. All’ennesimo whisky decisero di riunire in un’unica competizione 3,8 chilometri a nuoto, 180 in bici e 42,195 di corsa.

Ecco creato l’Ironman, poi declinato in distanze inferiori per renderlo meno estremo, fino alla versione sprint: 750 metri in acqua, 20 km in bici e 5 a piedi. «Ma io ho fatto anche il mezzo Ironman – precisa Gabriella -. Le amiche mi avevano regalato l’iscrizione, potevo tirarmi indietro?». No. Risultato: 9 ore di fatica nelle acque e sulle strade dell’Isola d’Elba, «L’anno dopo ci ho riprovato e sono migliorata di 20 minuti».

L’allenamento di coppia è quotidiano, acciacchi permettendo: di preferenza la bici, mentre al nuoto vengono dedicati i giorni di pioggia. È un modo per stare insieme. «Abbiamo visto coppie lasciarsi, perché il triathlon assorbe tanto tempo: se a praticarlo è solo uno dei due, è facile litigare». Gabriella e Agostino, invece, condividono la fatica. In un anno percorrono 50 chilometri in acqua, 3000 a pedali e 500 a piedi, e trascorrono un centinaio di notti sul camper. Una foto sulle pareti di casa ritrae marito e moglie al traguardo mano nella mano. «Sono io che l’ho aspettato», sottolinea lei. Perché l’amore è amore, ma lo sport rimane competizione.