Gallipoli, le deleghe bizzarre. Giovanni Bucchi, Italia Oggi

di Redazione Blitz
Pubblicato il 5 Luglio 2016 - 12:36 OLTRE 6 MESI FA
Gallipoli, le deleghe bizzarre. Giovanni Bucchi, Italia Oggi

Gallipoli, le deleghe bizzarre. Giovanni Bucchi, Italia Oggi

ROMA – “La nuova stravagante iniziativa di marketing politico-istituzionale arriva dal tacco dello stivale – scrive Giovanni Bucchi di Italia Oggi – a Gallipoli, la splendida cittadina del Salento sulla costa ionica, il neo eletto sindaco Stefano Minerva ha fatto ricorso alla fantasia per costruire la sua squadra di governo locale”.

L’articolo di Italia Oggi:

Sarà la giovane età (30 anni appena compiuti), sarà anche la già consolidata esperienza politica da fedele leva di partito, sarà qualche rudimento di comunicazione che per un amministratore pubblico non fa mai male, fatto sta che il primo cittadino ha trovato il modo per fare parlare di sé.

Dopo aver vinto di misura il ballottaggio contro il predecessore Flavio Fasano in un’inedita sfida interna al centrosinistra, Minerva ha annunciato le deleghe affidate ai suoi collaboratori di giunta; chi si aspettava di conoscere il nuovo assessore all’Urbanistica, al Bilancio o ai Lavori pubblici è stato inizialmente deluso, salvo poi scoprire che l’exploit di facciata nascondeva le solite cose. Minerva è ricorso all’originalità per fare breccia ma non ha potuto fare a meno della sostanza: ecco quindi che a Gallipoli ci sarà l’assessore alla Felicità (Silvia Coronese), quello alla Creatività (Emanuele Piccinno), quello alle Periferie (Dario Vincenti), quello al Futuro (Anna Sergi) e quello alla Bellezza (Cosimo Alemanno). Non è finita, perché il neo sindaco si è tenuto la delega al Sorriso.

Il primo cittadino però è ben consapevole di quanto l’ordinaria amministrazione di un Comune da 20mila anime come Gallipoli sia concreta e noiosa ma pure necessaria. Per questo ai bizzarri nomi affibbiati alle deleghe ha subito dovuto affiancare mansioni chiare e riconoscibili, perché se dietro le innovative strategie di comunicazione e marketing politico non c’è alcuna sostanza, l’effetto sorpresa svanisce ben presto. Eccolo quindi pronto a specificare che in realtà chi si occuperà di Felicità dovrà sporcarsi le mani con i problemi quotidiani delle politiche sociali, dalle case di riposo alle rette degli asili fino alle case popolari, per arrivare alle magagne dell’istruzione. Chi invece pensava di fantasticare troppo con la Creatività, in realtà dovrà limitarsi a gestire il turismo e il commercio di una località da sempre meta di numerosi visitatori, a partire dall’ex premier Massimo D’Alema; certo, ci si dovranno inventare nuove iniziative, ma poi si dovrà anche fare i conti con le proteste degli imprenditori per le tasse, le buche nelle strade, la sporcizia…. E la delega al Futuro? L’assessore di riferimento risponderà su politiche giovanili, pari opportunità e sport. Mentre lo stesso Minerva, che dice di volersi tenere la delega al Sorriso, alla fine dovrà pur sempre occuparsi di cultura, così come il suo vice Alemanno che, chiamato a dedicarsi alla Bellezza, non dovrà fare altro che prendersi le deleghe a lavori pubblici ed ambiente.

Dal punto di vista politico, la vittoria di Minerva nel Comune salentino rappresenta una nuova pedina piazzata lungo la Puglia dal governatore Michele Emiliano che potrà così contare su un altro esponente a lui fedele tra gli amministratori pubblici. Minerva doveva essere il candidato di Emiliano alla segreteria del Pd pugliese, prima che lo scontro tra correnti si risolvesse nella soluzione unitaria di Marco Lacarra. E così l’ex segretario regionale dei Giovani democratici, che ha tentato l’esperienza delle europee nel maggio 2014 conquistando oltre 60mila preferenze, ora si trova ad amministrare il Comune di Gallipoli. Tra le bizzarre deleghe distribuite ha però dimenticato quella alla fortuna: in una città che ha conosciuto ben sei commissariamenti in appena tre mandati (dal 2000 al 2015), gliene servirà parecchia.