Giudice e scorta per comprare smalto: il caso su La Stampa

di Redazione Blitz
Pubblicato il 23 Ottobre 2015 - 12:11 OLTRE 6 MESI FA
Giudice e scorta per comprare smalto: il caso su La Stampa

Giudice e scorta per comprare smalto: il caso su La Stampa

PALERMO – Il giudice che usava la scorta per farsi comprare lo smalto. Al telefono col figlio chef Elio Caramma, il giudice Silvana Saguto non usava mezzi termini: “Siamo indebitati persi. Non è possibile, non si può fare, non esiste stipendio che possa garantire queste cose”. È il 9 luglio e l’allora presidente della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo si sfoga: “La nostra situazione economica è arrivata al limite totale, non è possibile più, completamente! Ci sono sempre nuove cose! Voi non potete farmi spendere 12, 13, 14 mila euro al mese, noi non li abbiamo questi introiti”.

La storia viene riportata da Riccardo Arena per La Stampa:

Per rimediare – in parte – a questa gravissima crisi familiare, alimentata dalle eccessive richieste dei figli, sostiene la Procura di Caltanissetta, che il magistrato antimafia avrebbe ottenuto denaro, portato in un trolley a casa sua, la sera del 30 giugno, dall’amministratore giudiziario Gaetano Cappellano Seminara. Dopo una serie di contatti telefonici e di presenza, in cui il giudice e l’avvocato avrebbero utilizzato un linguaggio («i documenti, la documentazione, i provvedimenti») che è mutuato da quello degli indagati a cui la Saguto sequestrava e confiscava i beni.

L’indagine della polizia tributaria e dei pm nisseni scoperchia il sistema degli incarichi multimilionari, di cui Cappellano Seminara sarebbe stato uno dei protagonisti, assieme al marito della Saguto, Lorenzo Caramma, nominato coadiutore in una serie di amministrazioni per «ringraziare» la moglie. Ma c’è anche un sistema fatto di spregiudicatezza, in cui il presidente utilizzava la scorta per gli usi più disparati: «Quelli non fanno mai un c…», diceva al telefono e spediva gli agenti in farmacia, a prendere una ricetta nell’ambulatorio medico e a portarla alla madre, mandava un sms per chiedere di prendere «lo spazzolino Elmex verde, il filo interdentale nn cerato Oral-B e un dentifricio Mentadent non granulare» per il figlio Francesco. E se il giudice era dall’estetista, ma le mancava lo smalto, non c’era problema: «Viene Carmine (agente, ndr) a prenderlo», diceva al marito.

Il 30 giugno, alle 18.13, nuovo sollecito della banca a Caramma. Due minuti dopo la Saguto chiama il marito e alle 18.16 la presidente richiama l’amministratore: «Puoi venire a casa?». Alle 18.45 Caronia va allo studio di Cappellano. Alle 22.35 Cappellano arriva sotto casa Saguto-Caramma. Porta con sé un trolley. Sale. Torna in strada alle 23.10, sempre col trolley. «Dopo l’incontro – annota la Finanza – per diversi giorni la Saguto non contatta più insistentemente Cappellano per parlare della documentazione e i dipendenti di Banca Nuova non contattano più Caramma Lorenzo».