Gli unici precari tutelati saranno i magistrati. Capone, Libero

di Redazione Blitz
Pubblicato il 14 Luglio 2014 - 08:49 OLTRE 6 MESI FA
L'articolo di Libero

L’articolo di Libero

ROMA – “Si chiamano magistrati onorari, ma sono i precari del diritto – scrive Luciano Capone di Libero – Sono circa 7.800, ormai quasi quanti i magistrati ordinari, ed hanno un contributo essenziale al funzionamento della giustizia, che senza il loro apporto collasserebbe sotto il peso delle scartoffie e dei fascicoli arretrati”.

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Non si tratta solo dei giudici di pace che da molto tempo si occupano delle cause minori sia in ambito civile che penale, ma anche dei giudici onorari di tribunale (Got) e dei vice procuratori onorari (Vpo) che corrispondono a circa la metà dell’esercito dei magistrati onorari e hanno competenze tutt’altro che secondarie: in sede civile sentenziano nelle cause di primo grado senza limiti di valore, mentre nel penale ormai di fatto sostituiscono i pubblici ministeri in quasi tutti i procedimenti di competenza del giudice monocratico (anche in quelli che competono al giudice di pace) e giudicano in una parte di procedimenti di competenza del tribunale ordinario.

Questo lavoro è pagato a cottimo, circa 98 euro per udienza (mentre per i giudici di pace c’è un fisso più una parte variabile in base alle udienze e ai provvedimenti emessi), senza ferie, malattia, maternità e fino ad adesso senza contributi previdenziali.

Non si tratta però della loro unica occupazione, infatti i magistrati onorari possono esercitare anche la professione di avvocato purché non nel circondario del tribunale in cui svolgono le funzioni giudiziarie onorarie.

Una sentenza però può migliorare notevolmente la vita di questi operatori del diritto e stravolgere i conti della giustizia italiana.

Secondo quanto riportato da Luigi Ferrarella sul Corriere della Sera, il Tribunale del Lavoro di Torino ha accolto il ricorso di 10 magistrati onorari e sentenziato che questi «Vpo» di fatto prestano una «collaborazione coordinata continuativa» (sono dei co.co. co) e quindi hanno diritto al versamento dei contributi previdenziali all’Inps da parte dello Stato, nello specifico dal Ministero della Giustizia.

Questo perché già a partire dal 2006 il Csm li aveva investiti «di un rapporto di servizio, sia pur onorario, che prevede obblighi di prestazione disciplinati dalla legge e dagli ordini di servizio che promanano dai coordinatori dell’ufficio».

L’intera categoria, che in passato aveva provato ad ottenere maggiori tutele anche attraverso scioperi, libri e denunce, ha accolto la sentenza favorevole ai ricorrenti come una vittoria morale,che però avrà degli effetti molto materiali sulle casse pubbliche.

Infatti i contributi che il ministero dovrà versare all’Inps sono circa 5mila euro a persona, che proiettati su tutta la platea di magistrati onorari fanno circa 40 milioni.

Ovviamente non si tratta di un esborso una tantum, ma del pagamento dei contributi per tutti gli anni arretrati e per quelli a venire. Questo esercito di «magistrati precari» non è mai stato inquadrato perché doveva essere temporaneo.

Il reclutamento partì con la legge Carotti che nel 1998 introdusse la possibilità di arruolare per tre anni magistrati onorari allo scopo di smaltire i giudizi pendenti.

L’obiettivo è fallito, perché gli arretrati anziché diminuire sono aumentati e anche il ruolo degli onorari è cambiato: di proroga in proroga i tre anni sono diventati sedici e quella che doveva essere una figura eccezionale è diventata una figura ordinaria ed indispensabile per mandare avanti la macchina della giustizia.

Ovviamente sarebbe ingeneroso dare la colpa del mancato smaltimento degli arretrati agli onorari che in molti casi hanno gli stessi compiti dei magistrati ordinari, lavorano molto di più e vengono pagati molto di meno.

La politica pur di non riformare la giustizia e mettere mano alle grandi inefficienze dei tribunali ha pensato di metterci una toppa con un’infornata di precari, come peraltro ha fatto in molti altri rami statali e parastatali. In questo caso, a differenza di molti altri settori pubblici e privati, i magistrati ordinari otterranno maggiori tutele grazie a una sentenza dei colleghi magistrati ordinari.