Guido Veneziani (editore di Stop e Vero) si candida a pubblicare la nuova Unità

di Redazione Blitz
Pubblicato il 27 Ottobre 2014 - 12:50 OLTRE 6 MESI FA
L'Unità verso il ritorno: si fa avanti Guido Veneziani, editore di Stop e Vero

L’Unità verso il ritorno: si fa avanti Guido Veneziani, editore di Stop e Vero

ROMA – “Due chiappe e due misure, come al solito – scrive Francesco Borgonovo di Libero – Guido Veneziani, editore di riviste come Stop e Vero, si candida a pubblicare anche la nuova Unità e, intervistato dal Corriere, spiega di voler dare al quotidiano fondato da Antonio Gramsci e affondato dal Pd una veste più popolare”.

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«Non sarà il Sun, naturalmente: per intenderci, non ci saranno donne nude». Niente tette e culi, dunque. Con una eccezione: «Certo, se becchiamo la fidanzata di Berlusconi nuda la pubblichiamo». Ecco, non si capisce perché la pudicizia valga per tutte tranne che per Francesca Pascale, ma tant’è. E Veneziani non si può nemmeno biasimarlo. Fa bene a non voler sbattere in pagina le carni e le trippe delle signore di centrosinistra. Perché, ogni volta che costoro appaiono sui giornali in déshabillé, rimediano pessime figure. Ricordiamo il topless della ministra dell’Istruzione del governo Renzi Stefania Giannini a Marina di Massa. Niente di male, peccato che qualche giorno dopo la signora si fece notare per aver sollecitato il sindaco del suo Comune di villeggiatura affinché le levasse i topi da vicino casa. Per non parlare di Maria Elena Boschi, che apparve su Chi con un radioso bikini, e poi si scoprì che, riguardo alle sue forme, una buona parte del merito andava a Photoshop. L’ultima in ordine di apparizione è Giovanna Melandri, il cui generoso fondoschiena è stato immortalato da Novella 2000 sul bagnasciuga di Fregene. L’ex ministra e attuale presidente del museo Maxxi appare accomodata sul lettino, mentre una signora orientale le palpeggia vigorosamente le cosce e i glutei. In sostanza, la Melandri si è fatta fare un bel massaggio tonificante da un’ambulante. Una di quelle che circolano in tutte le spiagge, sempre vestite nello stesso modo: cappello di paglia in testa per difendersi dal sole, asciugamano immaginiamo pulitissimo, mani unte il giusto.

Anche a Daniela Santanchè capitò di essere pizzicata in simili circostanze, lo scorso luglio, sempre da Novella 2000. E va detto che non si tratta proprio di una scelta felice. Il massaggio in spiaggia, infatti, è sconsigliatissimo. Tanto per cominciare, le condizioni igieniche di chi lo svolge sono per lo meno precarie. Provateci voi a smanazzare spalle e chiappe di chi sta stravaccato al sole, mescolando l’olio solare che ha addosso il cliente con quello che va spalmato sulle mani. Come minimo, servirebbe una bella rinfrescata con sapone e disinfettante dopo ogni seduta. Poi, c’è il fatto che i massaggiatori abusivi non sempre hanno le qualifiche necessarie a svolgere come si deve il proprio compito, quindi si rischia pure di farsi male, tanto che i fisioterapisti sono tra i primi a invitare al boicottaggio degli orientali sul litorale. Non a caso, nel 2011 il ministero della Salute emanò un’ordinanza che puniva i massaggiatori da spiaggia. Ordinanza che però, quest’anno, non è stata rinnovata. Oltre a tutto ciò, c’è da considerare la questione del nero. Cioè: la signora che ha spupazzato la Melandri avrà emesso regolare ricevuta? Novella ha immortalato l’ex ministra nell’atto di pagare, con una banconota da cinquanta euro. Chissà se ci sarà un prelievo fiscale su quei soldi o se finiranno direttamente nelle tasche della donzella col cappello di paglia… E chissà se la medesima donzella dalle fattezze asiatiche è regolarmente residente in questo Paese. Sarebbe molto interessante saperlo: ma siamo sicuri che la bionda Giovanna si sarà premurata di fare tutte le verifiche del caso. In fondo, oddio, perché pensar male? Anzi, vogliamo essere certi che anche la transazione economica sia stata regolare. In più c’è sempre l’ipotesi che la massaggiatrice abbia offerto i suoi servizi in omaggio e magari la Melandri le ha allungato 50 euro perché si pulisse le mani dall’olio. Del resto, lo sappiamo che la presidentessa del Maxxi è molto sensibile ai problemi dell’immigrazione. Anni fa, per aiutare i poveri lavoratori kenioti di Malindi, Giovanna si recò a ballare al Billionaire. Giusto: facciamo girare l’economia, aiutiamoli a casa loro. Fu un gesto veramente disinteressato, tanto che la Melandri fece di tutto per nasconderlo. Non solo: qualche mese fa, la nostra si commosse fin quasi alle lacrime per la sorte dei poveri ucraini. In particolare, si era intenerita perché «Nadia, che da anni mi aiuta a casa, sogna l’Europa per i suoi figli». Chi era Nadia? Una sua amica? Una sua conoscente? No, la sua colf ucraina. Poi dicono che la sinistra ha perso l’attenzione ai più poveri e non è terzomondista come una volta. No, le donne della gauche si inteneriscono ancora come un tempo. Tra un massaggio cinese e una lavatrice ucraina, sono ancora in prima linea per i difendere i diritti umani. E se combattendo per i diritti ti rassodi anche il gluteo, che male c’è? Anche Jane Fonda, dopo l’aerobica, si è data alla beneficenza.