Rassegna stampa. Il Giornale: “Napolitano intercettato. Ecco le telefonate segrete”

Pubblicato il 30 Agosto 2012 - 09:19 OLTRE 6 MESI FA
Il Corriere della Sera 30-8-12

Il Corriere della Sera: “Merkel a Monti: ce la farete da soli”. Lo sguardo alzato. Editoriale di Paolo Lepri:

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“Angela Merkel ha detto spesso che dalla crisi uscirà «un’Europa più forte». Nessuno la obbligava a fare questa profezia, nemmeno chi la accusa di avere «mancanza di visione». Né tantomeno quelli che sognano che la Germania si trasformi in una grande Svizzera. Ma se le cose andranno come immagina la cancelliera, è molto probabile che nel corso di questo cammino il legame tra Berlino e Roma si rafforzi. Nonostante le tensioni e le difficoltà che abbiamo attraversato e che stiamo ancora vivendo.
I rapporti tra Italia e Germania sono destinati a uscire, presto o tardi, dalla dittatura delle parole. Che sono state troppe, recentemente. Anche per la pesante concomitanza di scenari politici aperti in entrambi i Paesi. Ma non sono gli oltranzisti a dettare la linea di una nazione, non sono le intemperanze di chi si fa strumentalmente portavoce delle preoccupazioni dell’opinione pubblica a rappresentare la verità. Non è un caso che vari economisti tedeschi, come ad esempio Clemens Fuest, abbiano sostenuto in questi ultimi giorni che l’Italia «ce la può fare da sola». Dati alla mano. E la cancelliera ha dimostrato di crederci”.

Per approfondire: Merkel vede Monti e promuove l’Italia: “Sosterremo Draghi contro la crisi”

Intervista di Tommaso LabatePietro Ichino:

“Che sia io a candidarmi è proprio da escludere. Può essere che me lo chiedano. Nel caso, valuterò. Ma come si fa a dirlo quando ancora non si conoscono i programmi degli altri e neppure il modo in cui si voterà alle primarie?».
Pietro Ichino — classe ’49, giuslavorista di rango, riformista doc, senatore del Pd, appassionato di scacchi — spiega che dal gruppo dei quindici iper-montiani del Pd — con lui ci sono, tra gli altri, Enrico Morando, Giorgio Tonini, Umberto Ranieri — potrebbe venir fuori un nuovo nome per le primarie. Un altro sfidante per Bersani e Renzi”.

Coprifuoco a New Orleans sotto il diluvio. Scrive Michele Farina:

Per approfondire: Usa. Commentatore di destra accusa: Obama è responsabile dell’uragano Isaac

La Grande Muraglia tiene. Ma Isaac non molla e sputa l’inferno. Da martedì pomeriggio l’uragano si aggira lungo la costa, alla pigra velocità di 8 chilometri all’ora (la metà di Katrina), trascinandosi dietro un lembo di oceano.
Dalla Louisiana al Mississippi fino all’Alabama, 600 mila persone rimaste senza luce. La prima vittima in Louisiana è un uomo di 36 anni, nella città di Abeville. L’uragano ha assediato New Orleans ieri, nel giorno del settimo anniversario di Katrina, prima di essere degradato a tempesta tropicale. Raffiche di vento a 110-120 km orari, piogge torrenziali, la marea di acqua salata che inonda la terraferma. I 500 km di nuovi argini e dighe (costo 14 miliardi di dollari) reggono, e allora Isaac si vendica su chi sta fuori anche se a ridosso della fortezza, su quanti hanno deciso di non lasciare le case nei pochi distretti a rischio nonostante l’ordine di evacuazione”.

La Repubblica 30-8-12

La Repubblica: “Merkel promuove l’Italia di Monti”. Un segnale di speranza. Editoriale di Massimo Riva:

“In particolare perché le sue parole sembrano dirette a spazzare via quel clima di sospetti, riserve mentali e diffidenze che rischia di far precipitare il dialogo fra i condomini dell’euro in una disputa rissosa e drammaticamente inconcludente.
Fino a ieri, per esempio, sui rapporti fra Roma e Berlino aleggiava l’incresciosa impressione che il governo tedesco volesse in cuor suo imporre a quello italiano di passare per le forche caudine di una richiesta esplicita di aiuti al fine di potergli dettare dall’esterno condizioni più stringenti di politica economica. Insomma, in parole più semplici, il dubbio è che si volesse commissariare l’Italia per somministrarle quella lezione di austerità che una parte dell’establishment germanico – Bundesbank in testa – ritiene sua missione storica applicare un po’ a tutta la fascia mediterranea dell’eurozona”.

Politica interna. Colloquio tra Matteo Renzi e Annalisa Cuzzocrea:

“Sono uno dei pochi sindaci che ha abbassato l’addizionale Irpef. Ho dimezzato gli assessori, messo in giunta più donne che uomini,fatto il primo piano strutturale a volume zero. Il mio programma è molto più a sinistra del loro, fatto di cooperative e cooptazione. Se perdo, non mi accomoderò in Parlamento. Resterò a fare il sindaco. Ma non rinuncerò a un riequilibrio interno”.

Napolitano ai minatori: vicino alla vostra lotta. Articolo di Jenner Meletti:

Per approfondire: Minatori del Sulcis, uno si taglia il polso. Solidarietà di Napolitano

“Martedì mattina, nel buio del presidio a 473 metri sottoterra, Stefano Meletti, 48 anni, 24 dei quali vissuti in miniera (è delegato Rsu e portavoce dei minatori in lotta) dopo avere parlato a nome di tutti faceva una confidenza. «Vede, stiamo diventando nervosi. Ma questa non è una battaglia sindacale normale. C’è in gioco il futuro nostro e delle nostre famiglie.
Pensi a cosa farai se non potrai più portare il pane a casa». Ieri mattina, in una conferenza stampa fra le facce dure dei minatori e la tensione dei cronisti convocati a due metri da un deposito con quasi 7 quintali di esplosivo, il portavoce ha provato a parlare come gli altri giorni. «Il nostro progetto di mandare la Co2 nelle viscere della terra non può restare un sogno. Il nostro carbone è buono, va salvato… ». Poi, un grido. «Se qualcuno ha deciso di ammazzare le famiglie dei minatori, ecco, non c’è bisogno. Ci tagliamo noi». Un piccolo coltello già aperto nella mano sinistra, due tagli netti sull’avambraccio destro. Il suo collega Giancarlo Sau gli salta addosso assieme ad altri minatori perché non continui a farsi del male. Altre grida per mandare via le telecamere e chiamare soccorso”.

Il Giornale: “Napolitano intercettato. Ecco le telefonate segrete”. Editoriale di Vittorio Feltri:

Per approfondire: Intercettazioni Napolitano-Mancino. Panorama: “Giudizi su Berlusconi-Di Pietro”

Se è vero anche solo un decimo di quanto scrive Panorama nel numero in edicola da oggi, scoppierà un pandemonio. Chissà quante saette colpiranno il Qui­rinale, per altro da tempo coinvolto in polemiche velenose. Il lettore avrà capi­to a cosa alludiamo: alle famigerate in­tercettazioni telefoniche relative a fre­quenti conversazioni avvenute nell’ar­co di vari mesi tra Giorgio Napolitano e il suo amico Nicola Mancino. Delle qua­li­si occupa tenacemente il Fatto Quoti­diano ( diretto da Antonio Padellaro e vi­cediretto da Marco Travaglio) che in materia giudiziaria ne sa sempre un po’ di più di altri giornali, forse perché- si di­ce – ha buoni rapporti con la categoria dei magistrati.
Vabbè, questi sono dettagli, ma ser­vono a inquadrare la questione, che riassumiamo in poche righe per chi non l’avesse seguita con passione in ogni fase. La Procura di Palermo ha aperto un’indagine sulle presunte trat­tative Stato- mafia, cui avrebbero parte­cipato- ma è tutto da verificare – perso­naggi importanti, fra i quali Nicola Man­cino, già presidente del Senato e mini­stro dell’Interno”.

La Stampa 30-8-12

Su La Stampa intervista di Luigi La Spina a Corrado Passera, ministro dello Sviluppo Economico e delle Infrastrutture:

“Nessuna “fase due”. L’agenda per la crescita è nata insieme al “Salva Italia”. La messa in sicurezza dei conti e la creazione delle condizioni per la crescita, fin dal primo giorno dell’esistenza di questo governo, sono in parallelo. E’ vero che nel “Salva Italia” c’è la riforma delle pensioni e l’Imu, ma cui sono anche i 20 miliardi di garanzia per il credito alle piccole e medie aziende, ci sono i 14 miliardi per incentivare gli imprenditori a rafforzare i patrimoni aziendali (Ace) e ad assumere (Irap). Intanto sono arrivate le liberalizzazioni, le semplificazioni, il decreto sulla crescita, gli interventi sull’energia, sulle infrastrutture e l’edilizia, i project bond e il diritto fallimentare, solo per fare alcuni esempi”.

Il crac di Alessandria “Finiremo come Napoli Immondizia ovunque”. Il reportage di Niccolò Zancan:

“Da quattro mesi non vengono pagati straordinari e buoni pasto ai settecento dipendenti comunali. Quello che manca, si inventa. Non ci sono neppure i fogli per le fotocopie. «Chiediamo ai cittadini di portare il necessario da casa» dice Rita Zoboli, impiegata dell’ufficio relazioni con il pubblico. Sta fumando una sigaretta in cortile a fine turno, si definisce «l’ultima ruota del carro, impiegata di fascia b». E di quello che sta succedendo qui, nella pianura bollente di fine agosto, fra Milano e il mare, dice: «Sono giorni di profonda amarezza. La città sta guardando in faccia il suo futuro». Mancano soldi. Mancano soldi per tutto”.

Il Sole 24 Ore: “Merkel: l’Italia ce la farà senza scudo”. Il vero «scudo» è fare sul serio. Editoriale di Carlo Bastasin:

Sia per necessità o sia per virtù, è molto credibile che la cancelliera Merkel abbia suggerito ieri al premier Monti di non chiedere assistenza al Meccanismo di stabilità europeo (Esm) o quanto meno di aspettare. Gli ostacoli politici in un paese e nell’altro – la breve durata del governo italiano, le polemiche tedesche, le divergenze emerse anche ieri sui fondi in dotazione all’Esm – sono troppo alti per procedere fuori dalla penombra. Come previsto, si farà ancora tacito affidamento nella Bce per stabilizzare l’area dell’euro «nel suo complesso» e si utilizzeranno i fondi europei di stabilità in caso di emergenza. Ma seppur in un tale contesto di maggiore stabilità, l’Italia dovrà ricorrere alle proprie capacità per convincere i mercati”.

 Il Messaggero: “Merkel: l’Italia può farcela senza scudo”. Quanto vale la fiducia dei tedeschi. Editoriale di Marco Fortis:

“È stato chiamato l’«effetto Draghi». Dopo l’impegnativa presa di posizione del presidente della Banca centrale europea, che a luglio aveva dichiarato che l’Eurotower avrebbe fatto di tutto per salvare la moneta unica (rafforzando le sue parole con un rassicurante «e, credetemi, sarà sufficiente»), i mercati finanziari ad agosto sono stati relativamente tranquilli e la speculazione, se non è stata messa in fuga, ha fatto sicuramente le vacanze. Sicché gli spread di Italia e Spagna anziché salire, come molti temevano, sono scesi”.