Libero: “Le forbici di Renzi su una pensione su sei”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 20 Agosto 2014 - 14:21 OLTRE 6 MESI FA
Libero: "Le forbici di Renzi su una pensione su sei"

Libero: “Le forbici di Renzi su una pensione su sei” (foto da Libero)

ROMA – Il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta gela gli italiani: “Chi guadagna fino a 2.000 euro netti al mese può stare assolutamente tranquillo”. Quindi il contributo di solidarietà riguarderà tutti gli altri: circa 2,5 milioni di assegni.

Scrive Francesco De Dominicis su Libero:

Il ruolo del carnefice, almeno sul piano dell’annuncio, lo veste il sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta. Tocca all’ex sindacalista turbare l’estate degli italiani: «Chi guadagna fino a 2.000 euro netti di pensione al mese può stare assolutamente tranquillo». Per (semplicissima) esclusione, dunque, faccia ampia scorta di Valium chi ha un assegno da 2.001 euro in su. Sta di fatto che si moltiplica la tensione all’interno della maggioranza attorno all’ipotesi di un contributo sulle pensioni più alte.

A tenere alta la polemica le indiscrezioni sul dossier allo studio del governo che attraverso l’intervento punterebbe a risparmiare un miliardo l’anno da destinare a esodati e cassintegrati. Nel mirino i pensionati d’oro,ma anche – è la novità di ieri – quelli d’argento in una inedita e sgradevole corsa al ribasso, con Baretta che, di fatto, mette sul tavolo l’ultima offerta, quella appunto volta a dare una sforbiciata agli assegni che superano appena i 2.000 euro. Ipotesi assai più drastica rispetto a quella circolata fino a ieri, con un intervento dai 3.500 euro in sù, grazie al quale sarebbe stato messo insieme, si dice, circa 1 miliardo l’anno.

Probabilmente il bottino a cui punta palazzo Chigi è lo stesso, ma il sacrificio, se l’asticella fosse abbassata, verrebbe spalmato su più pensioni: quelle sopra i 2.000 euro, stando agli ultimi dati disponibili, sono circa 2,5 milioni, grosso modo il 20% degli assegni erogati dall’Inps e dagli altri enti previdenziali. Cifre ufficiali sulla manovra in ballo, ovviamente, non esistono. Né è chiaro quale sarà la strada che il governo di Matteo Renzi deciderà di imboccare.

Il premier ha smentito qualsiasi dossier segreto: «Maddeche? Ovvero, Ma di cosa stiamo parlando? Ma quando mai» ha scritto su Twitter l’ex sindaco di Firenze con tanto di hashtag creato per l’occasione: #maddeche. Cinguettii a parte, non stanno affatto tranquilli i sindacati, costretti a intervenire ancora una volta, a distanza di due giorni dalle dichiarazioni al Corriere della Sera del titolare del Lavoro, Giuliano Poletti, che aveva per primo parlato dell’intenzione dell’esecutivo di andare a prendere risorse attingendo al bacino della previdenza. Un intervento che a detta dell’ex ministro, Elsa Fornero non vorrebbe dire tassare le pensioni più alte, ma «prendere un’eccedenza in un momento di difficoltà».

Le organizzazioni sindacali, insomma, sono già sul piede di guerra. «Troppa confusione sulle pensioni da parte del governo Renzi. Per la Cgil è comunque inaccettabile un intervento sulle pensioni retributive» ha scritto sempre su Twitter il principale sindacato italiano nel pomeriggio. In mattinata era già stata registrata la dura presa di posizione del leader Cisl, Raffaele Bonanni: «Non si può intervenire sul pregresso, come se i pensionati già non pagassero contributi di solidarietà, non ottenendo, negli ultimi tempi, nemmeno la rivalutazione. Mi sembra una iniziativa eccessiva. Invece di intervenire sulle municipalizzate mangia soldi, abbeveratoio della politica, si scatena un meccanismo di tensioni sociali» (…)