Luca Varani, Marco Prato chiede scarcerazione e su Foffo…

di Redazione Blitz
Pubblicato il 25 Marzo 2016 - 12:08 OLTRE 6 MESI FA
Luca Varani, Marco Prato chiede scarcerazione e su Foffo...

Luca Varani, Marco Prato chiede scarcerazione e su Foffo…

ROMA – Marco Prato ha chiesto di essere scarcerato e continua a rifiutarsi di rispondere agli inquirenti sull’omicidio di Luca Varani. Pasquale Bartolo, avvocato di Prato, ha anche criticato la posizione del suo assistito, equiparata dagli inquirenti a quella di Manuel Foffo, che ha materialmente ucciso il giovane Varani.

Fulvio Fiano sul Corriere della Sera scrive che il legale ha cambiato la loro linea difensiva dopo una lunga riflessione e ha scelto di presentare al tribunale del Riesame una nuova richiesta di scarcerazione per Marco Prato:

“Non ci sono secondo la difesa del 29enne per le esigenze per mantenere la detenzione a Regina Coeli, che può essere trasformata nei domiciliari. La procura ha dato parere negativo e aspetta ancora di poter interrogare Prato.

Il faccia a faccia con il pm Francesco Scavo programmato martedì non si è svolto per la scelta dell’indagato di non rispondere alle accuse di omicidio premeditato mosse dall’accusa. L’aggravante è infatti caduta davanti al gip e il legale del 29enne ha messo come condizione per rispondere alle domande che non sia riformulata. In questa fase lo scontro si svolge proprio su questo punto e non a caso al Riesame la procura ha depositato l’interrogatorio in cui Foffo ha sostenuto che con Prato erano in cerca di una persona da uccidere (ricostruzione poi ricalibrata successivamente con «qualcuno a cui fare male») oltre ai tabulati telefonici che attestano le numerose chiamate fatte a Varani nelle ore prima dell’omicidio del 4 marzo per convincerlo ad raggiungerli al decimo piano del palazzo di via Igino Giordani, casa di Foffo.

«Le posizioni dei due arrestati – ha spiegato il difensore di Prato, l’avvocato Pasquale Bartolo che ha preso la parola in udienza al riesame – sono differenti. È stato lo stesso Foffo a dichiarare al pm di avere inferto i colpi che hanno provocato la morte di Varani. Il mio assistito – ha proseguito il penalista – non ha fatto nulla di tutto ciò». La Procura non può mettere i due sullo stesso piano». Il collegio della libertà si è riservato di decidere”.