Mafia Capitale: Salvatore Buzzi scrive a Marco Travaglio, che gli risponde

di Redazione Blitz
Pubblicato il 8 Luglio 2015 - 17:06 OLTRE 6 MESI FA
Mafia Capitale: Salvatore Buzzi scrive a Marco Travaglio, che gli risponde

Salvatore Buzzi

ROMA – Salvatore Buzzi scrive a Marco Travaglio. Una lettera pubblicata sul Fatto Quotidiano in cui l’arrestato, ritenuto dai pubblici ministeri di Roma il principale sodale di Massimo Carminati nel sistema del “mondo di Mezzo”, ritiene di smascherare alcune delle “nefandezze” che ritiene gli siano state affibbiate dalla stampa sull’inchiesta Mafia Capitale.

Nella lettera Buzzi scrive che “non tutto è in bianco o nero. Esistono i chiaroscuri”. Quindi fa una sorta di elenco:

Non mi sono mai interessato di un Centro per bambini handicappati sito a Ostia e gestito da Anfass (…); Non mi stanno sequestrando beni per 16 milioni, ma tale sequestro è stato operato il 2 dicembre e riguarda il commissariamento della Cooperativa 29 Giugno, pertanto è il patrimonio della cooperativa. Tra le tante accuse che mi sono state rivolte non c’è l’appropriazione indebita, né l’elusione fiscale. Nessuno del gruppo dirigente 29 Giugno si è mai appropriato di nulla e tutte le risorse sono rimaste in cooperativa;

Continuo a ripetere che non ho corrotto nessuno, posso solo dire che non ho avuto il coraggio di denunciare la corruzione. Ho riflettuto e compreso gli errori che ho fatto e soprattutto che il fine non giustifica mezzi impropri. Non abbiamo mai fatto parte di una associazione mafiosa e nessuno di noi della Cooperativa 29 Giugno si è mai interfacciato con i nostri interlocutori con intimidazioni e/o minacce, anzi in tanti ci chiedevano in continuazione donazioni, sovvenzioni e assunzioni, da cui l’uso della metafora della mucca, metafora volgare ma che può rendere lo stato delle cose in cui eravamo costretti ad operare.

Altro che Mafia Capitale: parlerei di Corruzione Capitale. I rilievi del ministero dell’Economia (formulati nel 2014 sugli appalti concessi a una coop del gruppo, ndr) sono esaustivi delle problematiche amministrative del Comune di Roma e solo due pagine sono dedicate al gruppo 29 Giugno su oltre 500. Mi dichiaro estraneo sia al Sacco di Roma dei Lanzichenecchi, sia a quello operato da Adarico (…). Aderisco all’appello del Papa per la lotta contro la corruzione (…). Mi auguro di non essere il solo.

Risponde il direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio:

Gentile signor Buzzi, lasciamo stare il Papa e il Sacco di Roma. E anche il giustizialismo, che francamente c’entra poco. Lei è accusato di mafia e corruzione, cioè di essersi associato con un ex terrorista nero legato alla banda della Magliana e ad altri pregiudicati come lei, nonché di aver ottenuto appalti pubblici retribuendo politici e pubblici funzionari, fino a condizionare e controllare un ampio spettro di attività finanziate dal Comune di Roma. Non lo diciamo noi, ma la Procura di Roma, il gip, il Tribunale del Riesame e la Cassazione. Lei potrà difendersi (con tutte le garanzie del caso) nel processo, che inizierà in tempi brevi come ha chiesto la Procura. L’ha già fatto, senza convincerli, con i pm. E può difendersi sui giornali, come sta facendo anche sul Fatto. Ma, per favore, non accusi di “nefandezze” chi combatte il malaffare: quelle sono una specialità sua e dei suoi compari.