Marco Travaglio: Aldo Cazzullo da Matteo Renzi al Concertone il 1 maggio, troppo

Pubblicato il 20 Aprile 2014 - 11:49 OLTRE 6 MESI FA
Marco Travaglio: Aldo Cazzullo da Matteo Renzi al Concertone il 1 maggio, troppo

Aldo Cazzullo. Eccessivo il suo presenzialismo, secondo Marco Travaglio

Marco Travaglio ha scelto come soggetto del suo editoriale sul Fatto del giorno di Pasqua 2014 il giornalista Aldo Cazzullo, che viene dato come probabile o possibile vice direttore del Corriere della Sera,

Aldo Cazzullo farebbe parte della nuova direzione, guidata da Mario Calabresi, attuale direttore della Stampa, che John Elkann, presidente della Fiat e principale azionista del Corriere della Sera, vorrebbe insediare alla guida del Corriere della Sera, dalla quale però l’attuale direttore Ferruccio De Bortoli non sembra intenzionato a allontanarsi e anzi ha iniziato un pesante cannonneggiamento preventivo.

A Marco Travaglio non va giù il presenzialismo di Aldo Cazzullo, che Marco Travaglio sembra giudicare eccessivo perfino per i propri standard. Ne segue un articolo un po’ paradossale, più alla Achille Campanile che alla Isaac Asimov, intitolato:

“L’invasione degli ultracazzulli”.

Lo spunto glielo dà l’annunciata quanto incongrua presenza di Aldo Cazzullo sul palco del Concertone del Primo Maggio, che da un po’ di anni si tiene a piazza San Giovanni a Roma. Solo in Italia accade che un giornalista, specie del livello professionale di Aldo Cazzullo, compaia sul palco di una manifestazione di schieramento; il precedente di Lucia Annunziata apparsa sul balcone delle Botteghe Oscure accanto a Massimo D’Alema vincitore di una elezione non ha lasciato un buon ricordo.

La “razione di veleno” riservata a Aldo Cazzullo, come ha notato Liberoquotidiano.it, parte proprio da lì:

Spiace che non abbia avuto il meritato risalto l’unica vera novità del prossimo concertone del Primo Maggio: la presenza sul palco, accanto a musicisti, cantanti, rocker e rapper, di Aldo Cazzullo da Alba (Cuneo), il simpatico e rubicondo inviato ed editorialista del Corriere della sera, nonché scrittore e soprattutto patriota.

Noi segnaliamo la notizia perché ultimamente ci è parso di notare attorno a lui un fenomeno fantascientifico, inspiegabile con gli strumenti della ricerca umana: la moltiplicazione dei Cazzulli, tanti piccoli e medi e grandi Cazzulli che spuntano dappertutto e sciamano in ogni dove, infilandosi dove meno te li aspetti.

Una sera, per dire, un tg mostrava un filmato di Matteo Renzi a passeggio per Firenze e al suo fianco si materializzava tosto un Aldo Cazzullo che, con piglio sicuro e gesti decisi, fendeva la folla e sfollava la gente per aprire la strada al Sindaco facendogli scudo col suo corpo.

Un’altra volta, a un solenne ricevimento al Quirinale per celebrare le celebrazioni delle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, accanto a Sua Maestà Giorgio I-II troneggiava un Cazzullo addobbato a festa da ministro della Real Casa, ben più credibile di Falcone Lucifero.

Frattanto, in svariati salotti televisivi, altri Cazzulli sfusi con sorriso d’ordinanza promuovevano libri sull’ottimismo obbligatorio e contro il disfattismo dilagante, da Viva l’Italia a L’Italia s’è ridesta a Basta piangere, senza peraltro spiegare cosa ci sarebbe da ridere.

Marco Travaglio scrive di temere che in Italia si verifichi

l’invasione degli ultracazzulli, anche se il baccellone-madre non è ancora affiorato dal nascondiglio. Forse è il caso di fare qualcosa, anche perché il fenomeno potrebbe innescare, per emulazione o per competizione, un’analoga invasione degli ultra severgnini, altre creature moleste dedite, al patriottismo forzato e alla ripresa a tutti i costi, capaci di scorgere a ogni ora del giorno e della notte – malgrado la frangetta sugli occhi – misteriose “luci in fondo al tunnel” invisibili agli umani.

Che cosa esattamente farà l’ultra cazzullo sul palco del Primo Maggio è ancora un mistero: gli organizzatori affermano che rallegrerà il folto pubblico con la gaia storia di “una partigiana che fu ferita in battaglia e, per non essere di peso, si suicidò, ma poi i nazifascisti trovarono il suo corpo e per spregio la impiccarono due volte”.

Non si esclude però la lettura di brani scelti dalle opere di Re Giorgio e di sonetti in rime baciate di Matteo Renzi. E poi via, alla conquista del pianeta.

Con la bella stagione, un cazzullino sfilerà tutto piumato e impettito con la fanfara dei bersaglieri alla parata del 2 Giugno.

Un clone s’infilerà fra le gambe di Miss Italia e di lì lancerà un messaggio di speranza alle donne.

Un altro aldino riuscirà a telefonare a Papa Francesco prima che Papa Francesco telefoni a lui e farà capolino alle sue spalle durante l’Angelus domenicale pavesato di tricolore per portare al mondo un po’ di sano ottimismo.

[…]

Nessun traguardo gli sarà precluso, a parte uno. Quando un cazzullino si affaccerà tutto sorridente in via Solferino 14, alla portineria del Corriere della Sera, chiedendo di salire in direzione, un robusto e malmostoso usciere lo metterà alla porta: “No, guardi, signore, non compriamo niente. E qui non c’è niente da ridere”.