Marco Travaglio: Aldo Cazzullo da Matteo Renzi al Concertone il 1 maggio, troppo
Marco Travaglio ha scelto come soggetto del suo editoriale sul Fatto del giorno di Pasqua 2014 il giornalista Aldo Cazzullo, che viene dato come probabile o possibile vice direttore del Corriere della Sera,
Aldo Cazzullo farebbe parte della nuova direzione, guidata da Mario Calabresi, attuale direttore della Stampa, che John Elkann, presidente della Fiat e principale azionista del Corriere della Sera, vorrebbe insediare alla guida del Corriere della Sera, dalla quale però l’attuale direttore Ferruccio De Bortoli non sembra intenzionato a allontanarsi e anzi ha iniziato un pesante cannonneggiamento preventivo.
A Marco Travaglio non va giù il presenzialismo di Aldo Cazzullo, che Marco Travaglio sembra giudicare eccessivo perfino per i propri standard. Ne segue un articolo un po’ paradossale, più alla Achille Campanile che alla Isaac Asimov, intitolato:
“L’invasione degli ultracazzulli”.
Lo spunto glielo dà l’annunciata quanto incongrua presenza di Aldo Cazzullo sul palco del Concertone del Primo Maggio, che da un po’ di anni si tiene a piazza San Giovanni a Roma. Solo in Italia accade che un giornalista, specie del livello professionale di Aldo Cazzullo, compaia sul palco di una manifestazione di schieramento; il precedente di Lucia Annunziata apparsa sul balcone delle Botteghe Oscure accanto a Massimo D’Alema vincitore di una elezione non ha lasciato un buon ricordo.
La “razione di veleno” riservata a Aldo Cazzullo, come ha notato Liberoquotidiano.it, parte proprio da lì:
Spiace che non abbia avuto il meritato risalto l’unica vera novità del prossimo concertone del Primo Maggio: la presenza sul palco, accanto a musicisti, cantanti, rocker e rapper, di Aldo Cazzullo da Alba (Cuneo), il simpatico e rubicondo inviato ed editorialista del Corriere della sera, nonché scrittore e soprattutto patriota.
Noi segnaliamo la notizia perché ultimamente ci è parso di notare attorno a lui un fenomeno fantascientifico, inspiegabile con gli strumenti della ricerca umana: la moltiplicazione dei Cazzulli, tanti piccoli e medi e grandi Cazzulli che spuntano dappertutto e sciamano in ogni dove, infilandosi dove meno te li aspetti.
Una sera, per dire, un tg mostrava un filmato di Matteo Renzi a passeggio per Firenze e al suo fianco si materializzava tosto un Aldo Cazzullo che, con piglio sicuro e gesti decisi, fendeva la folla e sfollava la gente per aprire la strada al Sindaco facendogli scudo col suo corpo.
Un’altra volta, a un solenne ricevimento al Quirinale per celebrare le celebrazioni delle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, accanto a Sua Maestà Giorgio I-II troneggiava un Cazzullo addobbato a festa da ministro della Real Casa, ben più credibile di Falcone Lucifero.
Frattanto, in svariati salotti televisivi, altri Cazzulli sfusi con sorriso d’ordinanza promuovevano libri sull’ottimismo obbligatorio e contro il disfattismo dilagante, da Viva l’Italia a L’Italia s’è ridesta a Basta piangere, senza peraltro spiegare cosa ci sarebbe da ridere.
Marco Travaglio scrive di temere che in Italia si verifichi
l’invasione degli ultracazzulli, anche se il baccellone-madre non è ancora affiorato dal nascondiglio. Forse è il caso di fare qualcosa, anche perché il fenomeno potrebbe innescare, per emulazione o per competizione, un’analoga invasione degli ultra severgnini, altre creature moleste dedite, al patriottismo forzato e alla ripresa a tutti i costi, capaci di scorgere a ogni ora del giorno e della notte – malgrado la frangetta sugli occhi – misteriose “luci in fondo al tunnel” invisibili agli umani.
Che cosa esattamente farà l’ultra cazzullo sul palco del Primo Maggio è ancora un mistero: gli organizzatori affermano che rallegrerà il folto pubblico con la gaia storia di “una partigiana che fu ferita in battaglia e, per non essere di peso, si suicidò, ma poi i nazifascisti trovarono il suo corpo e per spregio la impiccarono due volte”.
Non si esclude però la lettura di brani scelti dalle opere di Re Giorgio e di sonetti in rime baciate di Matteo Renzi. E poi via, alla conquista del pianeta.
Con la bella stagione, un cazzullino sfilerà tutto piumato e impettito con la fanfara dei bersaglieri alla parata del 2 Giugno.
Un clone s’infilerà fra le gambe di Miss Italia e di lì lancerà un messaggio di speranza alle donne.
Un altro aldino riuscirà a telefonare a Papa Francesco prima che Papa Francesco telefoni a lui e farà capolino alle sue spalle durante l’Angelus domenicale pavesato di tricolore per portare al mondo un po’ di sano ottimismo.
[…]
Nessun traguardo gli sarà precluso, a parte uno. Quando un cazzullino si affaccerà tutto sorridente in via Solferino 14, alla portineria del Corriere della Sera, chiedendo di salire in direzione, un robusto e malmostoso usciere lo metterà alla porta: “No, guardi, signore, non compriamo niente. E qui non c’è niente da ridere”.