Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano: “Il tunnel della legalità”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 7 Febbraio 2014 - 08:18 OLTRE 6 MESI FA
Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano: "Il tunnel della legalità"

Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano: “Il tunnel della legalità”

ROMA – Un turista straniero – scrive Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano – capitato per caso in Italia che passasse in edicola per capire quel accade, otterrebbe l’effetto opposto: quello di non capirci nulla. La Stampa, primo titolo: “Napolitano blinda Letta”. In che senso? Gli avrà regalato le mutande di ghisa? No, gli ha semplicemente telefonato per dirgli che sta andando forte. Il premier, per dire, è appena tornato dagli Emirati col ricco bottino di 500 milioni, poco più di quanto l’emiro del Qatar ha appena offerto per strappare Leo Messi al Barcellona e portarlo al Paris St. Germain. Mah.

L’editoriale:

Altri titoli: “Ora Matteo è pronto per il cambio” e “Il Pd apre: subito Renzi premier”, ma Renzi è “pronto a dire sì solo se glielo chiede il Colle”. Ma se il Colle ha appena blindato Letta, come può chiedergli di prenderne il posto? Boh. Ultimo titolo: “Dalle banche alle imprese il grande freddo col governo”: passi per le imprese, ma le banche hanno appena ricevuto in omaggio 4, 5 miliardi col decreto Imu-Bankitalia, che vogliono di più? La licenza di rapinare Bankitalia a mano armata? Mah. Tralasciando la stampa umoristica (il Giornale: “Nelle mani dei boia”; Libero: “Golpe di Grasso”), il turista dà un’occhiata all ’ Unità. Titolo: “Il Senato contro Berlusconi”. Ma il Senato è pro Berlusconi, infatti il Consiglio di Presidenza ha votato 10 a 8 contro la costituzione di parte civile. È Grasso che ha deciso di costituirsi lo stesso. Meglio passare al Corriere. Primo titolo: “Strappo di Grasso su Berlusconi. Dopo il no del Consiglio di presidenza, Senato parte civile”. Ora, siccome il Consiglio di presidenza ha solo poteri consultivi e le costituzioni di parte civile le decide il presidente, cioè Grasso, dove sarebbe lo “strappo”?

Commento del pompiere capo Massimo Franco: “Gli ostacoli nascosti sulla via delle riforme. Quando Grasso decide che il Senato sarà parte civile nel processo contro Berlusconi per la compravendita di parlamentari, il conflitto è inevitabile”. Ma qui di “inevitabile” c’è solo la decisione di Grasso, che è un atto dovuto: se il responsabile di un’istituzione indicata in tribunale come vittima di un reato non chiede i danni a chi è imputato di averla danneggiata, si espone al rischio di una condanna dalla Corte dei conti per danno erariale. “Conflitto”? “Ostacolo alle riforme”? Qui il problema è che un pregiudicato per frode fiscale, imputato per corruzione di senatori, sia coinvolto in qualsivoglia “riforma”, non certo l’ipotesi che qualcuno lo irriti compiendo il proprio dovere. Intervista al Corriere e a Repubblica di Linda Lanzillotta, senatrice di Scelta civica che ha civicamente scelto di votare no alla costituzione di parte civile: “La vera parte offesa – sostiene, restando seria – è il governo Prodi che subì l’alterazione dei rapporti di forza in aula con la compravendita dei senatori”. Dunque non il Senato che si vide comprare un suo membro con 3 milioni di euro, di cui 2 in contanti. Fantastico. “Ho votato no per il principio della divisione dei poteri fra magistratura e politica e per la considerazione che non ci sono precedenti in Costituzione”. Ecco, siccome i magistrati scoprono una corruzione, violano la separazione dei poteri perché le corruzioni avrebbe dovuto scoprirle la politica, che però non le scopre mai, anzi semmai le copre. E, siccome i padri costituenti non avevano previsto che un giorno un tre volte presidente del Consiglio si sarebbe comprato dei senatori, il Senato non deve costituirsi parte civile. Meraviglioso. “I reati li perseguono i magistrati, il Senato ha altri strumenti per far valere la propria onorabilità”: tipo far eleggere una sessantina fra pregiudicati e imputati. Strepitoso. A questo punto il nostro turista controlla di non avere sbagliato aereo e di non essere atterrato nel Terzo mondo. Ma poi sente alla radio un certo Brunetta che accusa Grasso di aver “obbedito al richiamo della foresta”: quello di ex magistrato. In effetti, dal tunnel della legalità è difficile uscire tutto d’un colpo, bisogna disintossicarsi un po ’ per volta. A questo punto il nostro uomo si tranquilizza: tutto regolare, sono proprio in Italia.