Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano: “Due mezzi toscani”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 6 Ottobre 2015 - 08:22 OLTRE 6 MESI FA
Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano: "Due mezzi toscani"

Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano: “Due mezzi toscani”

ROMA – “Dopo il coming out di monsignor Krzysztof Charamsa e del suo fidanzato Eduard, altre coppie di fatto stanno uscendo allo scoperto – scrive Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano – Domenica, sempre davanti alle tv, è stata la volta del Duo Toscano: Matteo Renzi e Denis Verdini hanno deciso di ufficializzare una lunga relazione clandestina ormai sulla bocca di tutti; ma per il debutto, per non dare troppo nell’occhio, hanno preferito due programmi diversi anche se in contemporanea, l’uno su Rai3 da Lucia Annunziata e l’altro su Sky da Maria Latella, secondo la formula dell’unione a distanza”.

L’editoriale di Marco Travaglio: Il giovin Matteo ha confermato con occhio languido la sua attrazione per l’attempato ex macellaio fiorentino (“non è il mostro di Loch Ness”) e anche il suo apprezzamento morale (“fa il bene dell’Italia”). L’anziano plurimputato ha risposto in stereo intonando un classico di Modugno in rime baciate, carico di allusioni amorose: “La maggioranza sai è come il ventoooo…”. Tutto molto bello.

Le prime foto insieme dei due piccioncini, con scambio degli anelli, lancio del bouquet, taglio della cravatta e della giarrettiera, saranno scattate più avanti: l’esclusiva pare se la sia assicurata il settimanale Chi di Alfonso Signorini, che già si è rivelato maestro nel photoshoppare la cellulite di una nota ministra e potrà snellire anche il girovita dei due fidanzatini, e poi lavora per la Mondadori. La quale, a sua volta, ha finalmente messo nero su bianco l’unione di fatto con la Rizzoli Libri. In attesa che il Milan compri l’Inter, l’anagrafe è già al lavoro per aggiornare i cognomi dei dirigenti incorporati e incorporanti: Marina Berlusconi e Pietro Scott Jovane si fonderanno in un unico Berluscott, mentre Fedele Confalonieri e Paolo Mieli daranno vita a un superbo Confalomieli. I due esordiranno domenica prossima, sempre negli studi della Annunziata e della Latella: la Berluscott ringrazierà Jovane perché “fa il bene del Paese” e Confalomieli intonerà Vecchio Cav.

I due coming out, soprattutto il primo, càpitano a fagiolo per stemperare la tensione al Senato, chiarendo finalmente il senso dei gesti di Lucio Barani e Vincenzo D’Anna, i due statisti verdiniani ingiustamente squalificati ieri per cinque giornate. Il primo ha, sì, mimato un rapporto orale e il secondo ha, sì, congiunto le mani verso le parti basse. Ma non per offendere le colleghe a 5Stelle, bensì per comunicare al governo e alla maggioranza che Denis è contrario all’amor platonico: vorrebbe prima o poi consumare, dunque Matteo non faccia il ritrosetto.

Il gruppo Ala (acronimo di Atti libidinosi associati) è addirittura pronto a votare la legge sulle unioni civili, che proprio in queste ore viene riscritta perché il testo Cirinnà fa troppa confusione tra coppie gay e nozze etero e anche le espressioni “coppia di fatto” e “unione civile” paiono eccessive: meglio “specifica formazione sociale”. Una definizione che si attaglia perfettamente alla liaison Matteo-Denis, uniti sì ma non in matrimonio, per la gioia delle rispettive consorti Agnese e Simonetta, nonché della minoranza Pd. Qui i più agitati, Bersani e Gotor, temono lo snaturamento dell’“identità del Pd”. E, per impedire che i voti verdiniani siano decisivi al posto dei loro, hanno escogitato una contromisura davvero machiavellica: votare a scatola chiusa tutte le porcate che passa il convento, dal Jobs Act alla Buona Scuola al nuovo Senato, così Ala è ininfluente (…).