Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano: “Fisco per fiasco”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 21 Luglio 2015 - 08:25 OLTRE 6 MESI FA
Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano: "Fisco per fiasco"

La prima pagina del Fatto Quotidiano del 21 luglio

ROMA – “Fisco per fiasco” è il titolo dell’editoriale a firma di Marco Travaglio sulle pagine del Fatto Quotidiano di martedì 21 luglio.

Ma i partiti di opposizione hanno assunto come consulente d’immagine il comandante Schettino? Non c’è altra spiegazione per le loro reazioni all’annuncio di Renzi sul più grande taglio fiscale della storia repubblicana, e forse anche monarchica. Una persona sana di mente avrebbe risposto semplicemente così: “Finalmente! Bene, bravo, bis. Ora dicci dove prendi i soldi, e soprattutto a chi, poi discutiamo. Ma, sia chiaro, l’idea è grandiosa”. Invece tutti i sinistrini, i destrini e anche i grillini hanno alzato un fuoco di sbarramento che era proprio ciò che Renzi aspettava e sperava: per dipingere se stesso come il paladino dei tartassati e schiacciare tutti gli altri nel solito Partitone Trasversale delle Tasse.

Da una parte il Nuovo che avanza (lui), dall’altra il Vecchio che frena (gli altri). Ricordare che il “Meno tasse per tutti” era la supercazzola prediletta di B. è giusto: ma non per sostenere che fosse un’ideasbagliata, semmai per ricordare che non fu realizzata. Si ripete così lo schema demenziale che sta facendo la fortuna di Salvini: lui dice che vuole mandare a casa tutti gli immigrati, non importa se rifugiati o clandestini o irregolari, se comunitari (tipo i rom)o extra. È quello che vuole sentirsi dire la stragrande maggioranza degli italiani. Dall’altra parte, invece di ricordargli che gli immigrati immigravano anche quando governava la Lega e la legge Bossi-Fini fu una mega-sanatoria per 700mila clandestini, e ora sfidarlo a realizzare la sua ideona, magari partendo dalle regioni e dai comuni leghisti, tutti gli rispondono stracciandosi le vesti e gridando al razzismo e alla xeno-fobia: che, intendiamoci, sono l’unico investimento della “nuova” Lega, ma si nutrono della propaganda parolaia di Salvini e della retorica vuota dei suoi presunti avversari, incapaci di andare a vedere il suo bluff sfidandolo una volta per tutte a fare ciò che dice.

In linea di principio, è giusto o sbagliato ridurre le tasse? È sacrosanto, visto che chi le paga ne paga troppe, anche per i troppi che non le pagano. Dunque Renzi va sfidato a farlo, se ci riesce. Così non potrà dire, come già sta facendo e vieppiù farà, che lui vorrebbe tanto, ma i gufi cattivi glielo impediscono. È un giochino berlusconiano. Il Caimano prometteva i tagli fiscali, ma siccome non c’erano le coperture finanziarie e senza quelle l’Europa ci sbatteva fuori all’istante, dava la colpa ora a Tremonti, ora a Casini, ora a Fini, ora ai Dracula Rossi (…).