Maria Elena Boschi, Libero: perché mantiene il doppio incarico?

di Redazione Blitz
Pubblicato il 7 Aprile 2014 - 16:33 OLTRE 6 MESI FA
Maria Elena Boschi, Libero: perché mantiene il doppio incarico?

Maria Elena Boschi: ministro delle Riforme e segretario della Commissione Affari Costituzionali (Ansa)

ROMA – Ministro delle Riforme e segretario della Commissione Affari Costituzionali alla Camera: perché Maria Elena Boschi mantiene il doppio incarico? Chiede Paolo Emilio Russo su Libero. Il problema non è certo l’indennità, che

“ammonta a circa duecento euro; cifra che incide poco sul reddito di un parlamentare, che parte dai cinquemila euro netti. Per questa ragione è ancora più incomprensibile che due esponenti del governo abbiano deciso di tenersi il doppio incarico, sommando le indennità e causando – come vedremo – anche qualche problema di funzionalità agli organismi parlamentari di cui fanno parte”.

Oltre a Maria Elena Boschi l’altro col doppio incarico e il sottosegretario alle Riforme, Luciano Pizzetti, che conserva l’incarico di segretario della presidenza del Senato. Dove tra l’altro l’articolo 13 del regolamento vieta il doppio incarico. Nel caso di Pizzetti, oltretutto, l’indennità aggiuntiva di segretario di Piero Grasso è consistente, oltre 3.000 euro al mese.

Mentre la Boschi, eletta segretaria della I commissione a marzo dell’anno scorso, non si è ancora dimessa dall’incarico di segretario della Affari Costituzionali. Ma così blocca, o per lo meno rende irregolari, i lavori di quella Commissione.

“Giusto giovedì la I commissione era riunita per discutere un provvedimento che al ministro dovrebbe essere caro: le quote rosa per le elezioni Europee, una pro-posta delle senatrici Pd che introduce la preferenza di genere (uomo-donna) già per il voto del 25 maggio. Eppure l’altroieri, al momento di discuterla, era assente per motivi personali il deputato segretario che fino ad oggi ha garantito la continuità dei lavori e l’altro, cioè Maria Elena Boschi, era in tutt’altre cose affaccendata. Un bel problema: il regolamento prevede che senza segretari non si possa procedere alle votazioni. L’assenza del ministro ha causato un certo imbarazzo alla maggioranza e comportato lo stop momentaneo dei lavori. Il presidente Paolo Sisto, forzista, dopo una iniziale titubanza, ha consultato i funzionari degli uffici e, Approfittando delle mancate obiezioni dei colleghi, ha deciso di procedere comunque per non sprecare tempo. Caso risolto anche se, come rileva un membro della commissione, «oltre alla prassi è stata violata una norma del regolamento, l’articolo 21 comma 2».